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Cosmi ci ha abituato troppo bene. Ci ha fatto e ci fa sognare. Ma poi arriva la signora razionalità che ci fa puntare i piedi per terra. Non possiamo sempre vincere, come sentenziavano i gloriosi Rokes degli anni sessanta di buona memoria. Bisogna saper perdere. Ed è importante che il Brescia abbia saputo perdere. Seppure per questa sola volta, almeno per il prossimo futuro del Campionato. Bisogna, infatti, che sabato prossimo al Rigamonti stendiamo al tappeto il Bologna (o vinciamo ai punti che fa lo stesso) per poi ritornare subito a sognare. Dobbiamo capire al più presto – o se ne vanno le coronarie – se possiamo, senza urlarlo troppo, puntare alla promozione diretta o se il nostro obiettivo è, comunque, quello della promozione passando per i play off.
Forza Brescia. Nessuna delusione troppo amara. L’aria dello Stretto (di Messina) ti ha fatto maluccio, ma la cura ricostituente è già pronta. Del resto poche squadre han fatto punti di peso a Messina. Sarà davvero per l’aria? Quel vento che “bloccava” nel senso vero del termine la direzione del pallone... Quello strano vento…
La sconfitta, non diciamo immeritata, deve far riflettere su due fronti. Il primo: il Brescia ha creato una gran mole di gioco ma le realizzazioni – in porta – sono state davvero ben poche. Troppe le imprecisioni. Il secondo: abbiamo subito esageratamente troppo il contropiede degli avversari aggiungendovi il fatto che anche i gol sono stati presi tutti e due sostanzialmente su due punizioni...
Va bene, noi facciamo i cronisti (che è facile). Cosmi fa le riflessioni che deve fare. Ma Lima, incappato in giornata negativa, io l’avrei tolto dal campo almeno all’inizio del secondo tempo. E per la cronaca Possanzini è stato non solo il migliore, ma l’ottimo.
Piero Gasparini |