Dopo la Pasqua e la Pasquetta il Primo Maggio, festa dei lavoratori, e dopo il Primo Maggio una domenica 3 maggio che è festa e spettacolo. Attorno allo stadio è strapieno. Completano il quadro comitive di sportivi gitanti piazzati a mezza costa, uomini e donne, con il programma di godersi la partita mangiandosi salsiccia, uova sode e insalatina. Il Beretta ha un suo seguito: nelle partite di cartello c’è gente che sale sugli alberi per vedere. Attorno a tutta la recinzione si fanno almeno tre file di persone, più la tribuna. Quando si gioca col Mantova, il Sondrio, squadre importanti. Col Piacenza i tifosi arrivati a Gardone sono così tanti che lo stradone è bloccato.
Già in marzo - Beretta-Asti 2 a 2 - è stato battuto ogni primato di spettatori: 4000, e di incasso. Beretta sempre primo in classifica. Il 20 aprile Lilion Snia Varedo-Beretta 0 a 0. Passa davanti, per un punto, il Piacenza. Primo anno in Serie D per i gardonesi e già il Beretta contende ad Asti e Piacenza il passaggio in serie C. Un campionato tutto di corsa verso la vetta. Un campionato travolgente. 3 maggio data fatale. Arriva il Piacenza ed in gioco c’è il campionato. Il Piacenza, vincendo per uno a zero il recupero contro il Voghera si è portato al comando della classifica e precede il Beretta e l’Asti di un punto. L’attacco viola, non sempre brillante, deve dare una prova di incisività e coraggio. Il cassiere del Beretta pregusta un incasso record: migliaia di spettatori saliranno anche dalla città.
Fin dal fischio del via si ha l’impressione di una lotta senza respiro, di un ritmo, soprattutto per merito degli ospiti, indiavolato, certamente nuovo per la ribalta gardonese. Non è che il Beretta stia a guardare, ma è vero che i normali schemi offensivi e difensivi della compagine di Peruchetti risultano notevolmente disturbati da un avversario così scattante, sbrigativo, inesorabile nell’anticipo.
Dalla centrale della SIAE giunge un dato indicativo: ore 15,30 spettatori 6000. Costruite per l’occasione tribune provvisorie. Tutta Piacenza sportiva si è trasferita nella cittadella bresciana delle armi per incoraggiare la propria squadra di calcio. C’è chi ha raggiunto Gardone nella tarda mattinata invadendo le trattorie valtrumpline, e chi vi è arrivato ancora con il boccone in gola. L’ampia strada valtrumplina è stata una fitta colonna di macchine targate PC, per ore e ore. Per scherzare si diceva "arrivano i comunisti, arrivano i comunisti". Ogni tanto un pullman con una bandierina per ciascun finestrino. (3 - continua)
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