Ed è esposto al Museo del Risorgimento in Castello. Realizzato in damasco di seta rossa, lo stendardo è decorato sui lati con l’aquila dell’impero asburgico; su un lato, c’è il Cristo crocifisso, sull’altro uno stemma. La donazione è pervenuta ai Musei civici d’Arte e Storia di Brescia dagli eredi del conte Giulio Tartarino Caprioli, che negli anni ’30 consegnò il manufatto in deposito ai Musei bresciani. Il vessillo è stato sottoposto ad un delicato restauro ed è ora esposto nell’ambito della mostra "Tomaso Caprioli e il suo stendardo - Un generale bresciano alla corte di Rodolfo II", realizzata dai Musei Civici in collaborazione con Brescia Musei e allestita nel museo del Risorgimento in Castello.
Tomaso Caprioli ricevette il prezioso vessillo nel 1604, per i successi militari ottenuti contro gli Ottomani. Dopo la sua morte il drappo fu trasferito a Brescia e posto a decoro del monumento funebre nella chiesa delle Grazie per essere esposto all’esterno una volta l’anno, a settembre. Nel 1852 fu restituito agli eredi e dopo la consegna ai Civici Musei negli anni ’30, fu esposto nel 1959 al Museo del Risorgimento e poi ritirato per motivi di conservazione. Ora è in Castello. In mostra ci sono anche armi, medaglie, incisioni e dipinti, tra i quali il "Ritratto equestre di Tomaso Caprioli" di Pietro Ricchi, acquistato dall’Associazione amici dei Musei di Brescia per volontà del presidente Antonio Benedetto Spada e lasciato in deposito ai Musei di Brescia, dunque alla città. (f.pio)
|