L’evento inaugurale del Museo, la mostra “Armi Antiche a Gardone”, si è concluso, con grande successo, il 2 marzo scorso; le importanti armi esposte sono state riconsegnate ai prestatori, collezionisti privati e musei nazionali (Museo di Palazzo Venezia di Roma, Museo Stibbert di Firenze e Museo di Castelvecchio di Verona), solo pochi giorni fa ed il Museo è già pronto per ripartire. Il percorso museale si sviluppa nel secondo piano e nel sottotetto della Villa Mutti Bernardelli (Via XX settembre 31), già sede della Biblioteca Comunale.
Il 12 aprile scorso, in concomitanza con EXA, è stata, infatti, aperta al pubblico la parte storica del percorso espositivo, realizzata con la collaborazione di Pierfrancesco Uberti, del Banco Nazionale di Prova e dei fratelli Zanardini; i visitatori hanno potuto ripercorrere l’evoluzione storica delle armi, rappresentata mediante significativi esemplari delle più importanti tipologie di manufatti. Una rassegna che, senza dimenticare esempi di armi bianche ed armature, si concentra sulle armi da fuoco, a partire dal ‘500. Il percorso illustra e testimonia, in un ricco excursus di esemplari, le armi da difesa, da caccia, d’impiego militare ed il loro funzionamento.
In questi giorni viene invece allestito ed aperto ai visitatori il sottotetto che presenta l’aspetto tecnologico e sociologico del museo. Inoltre vengono organizzati anche eventi e convegni con le realtà produttive del territorio durante l’arco dell’anno: un primo evento è programmato per questo mercoledì 16 aprile, alle 19.30 nella sala conferenze del Museo. Viene presentato il primo volume della collana Master engravers dedicato a Gianfranco Pedersoli di Dag Sundseth, edito da S.P. Fjestad e Elena Micheli-Lamboy, realizzato grazie all’impegno di un pool di armaioli gardonesi, che racconta la storia ed illustra l’arte dell’importante incisore triumplino.
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