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Correva l’anno 1976 quando un giovane ragazzo veronese diede alle stampe il suo primo album intitolato “Nastro giallo”. L'album non passò inosservato ad un grande cantautore, Fabrizio De André che chiamò quel giovane ad affiancarlo per
la stesura di un nuovo disco scritto a quattro mani; nacque così “Rimini” e l'artista in questione è Massimo Bubola.
Da allora le sue collaborazioni e produzioni non si sono più fermate, imponendosi sia come prezioso autore per altri interpreti che come raffinato cantautore che ben ha saputo sposare come pochi il rock con la poesia e la cultura.
Fra le collaborazioni più importanti ricordiamo, oltre quella già citata con De André (Rimini, L'indiano e Don Raffaè), ci sono Milva, i Gang, Cristiano De André, Morblues Band e Fiorella Mannoia {“Il cielo d’Irlanda” chi non la conosce?).
Fra gli album ricordiamo Marabel, Tre rose. Giorni dispari (questi tre ripubblicati recentemente in versione cd dall'etichetta di Massimo, la Eccher Music), poi, gli anni '90 lo hanno rilanciato all'attenzione del pubblico con album come Doppio lungo addio, Amore e guerra, Mon Trèsor e Diavoli e farfalle.
Ora dopo quattro volumi live (Il cavaliere elettrico, l'intimo “Segreti trasparenti” e il concept album sulla Grande Guerra “Quel lungo treno”, Bubola torna con un bellissimo album, fatto di canzoni ariose e semplicemente straordinarie: “Ballate
di terra e d'acqua”.
Qui raccoglie tutti i generi musicali da lui esplorati: dal rock d'autore alle murder ballad fino alle ballate d'oltreoceano sposate con l'amata Irlanda.
Troviamo canzoni esplicitamente in stile buboliano prettamente elettrico con un occhio che guarda a Dylan come Sto solo sanguinando, Una chitarra per due canzoni, Un angelo alla mia porta e La collina dei Ghepardi e altre dalle sonorità acustiche come Uruguay (la quale ricorda atmosfere alla Leonard Cohen), Uno, due, tre e, come ho anticipato, atmosfere dark in Dolce Erica (genere che ricorda produzioni precedenti come La sposa del Diavolo, Emmylou o L'usignolo); musicalmente sospesa fra le praterie della west coast e l'Irlanda è la canzone d'attualità “Cambiano”.
Bellissimo il finale con “Canzone dell'assenza” cantata da Massimo in modo quasi sussurrato su un ritmo che fa battere il piede dall'inizio alla fine.
Chi ama già l'artista non troverà brutte sorprese ma altre gemme da aggiungere nel suo repertorio. Per chi invece non lo conosce “Ballate di terra e d'acqua” è una buona occasione per avvicinarsi alla sua arte, non fatta solo di canzoni ma anche di riferimenti culturali difficili da trovare nelle produzioni di artisti contemporanei.
Per chi più semplicemente ama la buona musica questo lavoro è assolutamente da avere.
Il cd è stato presentato in anteprima sabato 19 aprile all'Auditorium della Camera di commercio di Brescia, data ufficiale dell'inizio del tour nazionale di Massimo mentre l'uscita dell'album è il 22 aprile.
Ultime due annotazioni: in questo cd c'è anche un po' di Brescia nonché di Val Trompia.
Il batterista è, infatti, il bresciano Joe Damiani e ai cori presenzia una valtrumplina (a me molto familiare...), che è precisamente di Collio ed è Erika Ardemagni.
Ora che dire...? Buon ascolto a tutti !
Daniele Ardemagni |