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La sua esposizione, “Segni, tracce & trame” è una delle raccolte che alcuni artisti valgobbini hanno deciso di fare singolarmente. Dopo la mostra Collettiva, in cui sono stati protagonisti tutti i rappresentanti dell’arte valgobbina, anche l’assessore alla Cultura, Giorgio Zani, ha anticipato la presenza di numerose mostre di artisti individuali. Erano presenti all’inaugurazione della mostra, sabato 3 maggio, il sindaco di Lumezzane, Silvano Corli, l’assessore alla Cultura Zani, l’artista Angelo Stuto, la direttrice della mostra, Laura Staffoni, e l’esperta di arte, presentatrice della rappresentazione, Marta Mai. Composizioni che vedono come protagonista materiale il legno, segni spesso rupestri, a volte scritture, a volte simboli enigmatici e altre con espressioni d’amore hanno posto l’importanza sul mondo della comunicazione.
Lo stesso assessore Zani ha posto il punto proprio su questo tema, provando emozione davanti alle numerose opere di Angelo Stuto, sottolineando anche che il segno si fa prima cuneiforme, poi a punti, poi a segni incomprensibili, ma diventa il nostro “italiano” quando parla d’amore e di sentimenti di passione. Questo è il simbolo della personalità dell’artista, secondo l’assessore, messa a confronto e a contatto con quella del visitatore. L’esperta d’arte, Marta Mai, ha conferito l’appellativo di “eccellenza” all’artista valgobbino, mettendo in risalto un’opera particolare simile alla “Stele di rosetta”, che svelò il mistero delle piramidi. L’opera è composta da due tavole di legno su due lati, con al centro tanti piccoli rettangoli e quadrati di forme diverse in basso rilievo. I diversi elementi rappresentano tutti gli uomini diversi, collegati da segni che devono essere interpretati. Sulle tavole di legno sono presenti alcune frasi fondamentali legate al mondo della globalizzazione e dell’integrazione.. Alla fine della cerimonia il primo cittadino Corli ha ringraziato l’artista per la sua opera sottolineando anche un aneddoto dell’artista: “Mi piacerebbe essere un archeologo – dice Stuto – ma purtroppo non lo sono e ho poche probabilità di fare un ritrovamento. Allora mi costruisco personalmente quello che avrei voluto trovare”. L’artista ha già avuto diverse esperienze nel passato: nel 2001 ha partecipato a Brescia Antiquaria, l’anno dopo è stato segnalato ad un concorso di pittura di Sarezzo, per poi partecipare a Vestone, a Ome e nella stessa Lumezzane. La mostra di via Torre proseguirà fino a domenica 25 maggio ed è aperta il venerdì dalle 20 alle 22, il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Per informazioni è possibile contattare i seguenti numeri di telefono: 338.7601584 oppure 030.8971247.
Fabio Zizzo
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