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 Nr.12 del 26/05/2008
 
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Le lepri della polemica
Ferdercaccia, Anuu e Arcicaccia, a nome dei 18mila associati, hanno rivolto critiche all'assessore provinciale alla Caccia, Alessandro Sala


  


L’Assessore Sala era intervenuto all’assemblea dell’Atc del 30 aprile scorso per cercare di riportare un po’ di serenità e individuare alcuni punti fermi sulla questione delle lepri d’importazione o italiane.
Sala chiedeva di rinviare la votazione del bilancio 2007 e della previsione 2008, che rischiavano un voto negativo sull’onda della polemica innescatasi proprio a causa del "caso lepri". Egli ha successivamente spiegato che la richiesta era "solo per esigenza di chiarezza, ma è stata male interpretata. Una votazione contraria al bilancio avrebbe spianato la strada al commissariamento, un male assoluto per la gestione della caccia", commissariamento che porterebbe "ad un blocco delle attività dell’Atc, a partire dal rilascio di selvaggina pronta caccia e che vedrebbe il fermo dei 22 roccoli".
Sala rigetta qualsiasi accusa di temporeggiamento sulla vicenda delle 600 lepri: "Appena l’esposto di Legambiente è arrivato in Provincia l’ho fatto avere all’avvocatura del Broletto, affinchè appurasse responsabilità del Comitato di gestione dell’Atc".
Per questo l’assessore ora si augura che la Federcaccia, una volta conosciuto il responso dell’avvocatura, proponga al presidente della Provincia la nomina dei tre rappresentanti che a lei spettano in modo che il Comitato al completo possa rieleggere il prossimo presidente".
Il "caso lepri" è esploso a metà dicembre 2007, per i sospetti sulla qualità scadente di una partita di 600 lepri da ripopolamento (delle 2mila acquistate dall’Atc) rifornite da un venditore di Parma, pagate 149 euro ognuna.
"Lepri che avrebbero dovuto essere selvatiche e provenire da Slovacchia e Romania" e invece sarebbero di allevamento. Il malumore si è diffuso tra le associazioni venatorie e il 30 aprile la maggioranza dei delegati dell’Atc avrebbe quasi certamente bocciato un bilancio che includeva la spesa di 340mila euro per l’acquisto di lepri di bassa qualità. Questione aperta comunque, come complessi sono i problemi collegati all'attività venatoria compressa e compromessa da legislazione penalizzante, per cacciatori ed ambiente. (f. pio.)


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