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Padre Tarcisio e i suoi amici |
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Carissimi Amici e sostenitori progetto “Don Remo”
La pace e la grazia del Signore sia con tutti voi. La gioia della vita ricevuta nella comunione dei santi ci accompagni in ogni giorno del nostro pellegrinaggio verso la casa del Padre. Non ci siamo più sentiti dopo la visita di Vigilio, Bruno e rispettive mogli. Eccomi allora con le ultime notizie.
In questi giorni avrete ricevuto non tanto belle notizie dal Sud Africa. Infatti, qui si estendono le violenze anti-immigranti iniziate in Alexandra, il grande agglomerato nero situato presso la città nuova bianca di Sandton in Johannesburg. Sono segnalati scontri a Città del Capo e Durban. I morti di questi scontri sono ben 42, con centinaia di feriti e migliaia che ora sono senza tetto avendo avuto le loro abitazioni bruciate Oltre 500 sono stati arrestati dalla polizia. Il presidente Thabo Mbeki ha ordinato all’esercito di fornire assistenza alle forze di polizia per riportare l’ordine e proteggere gli stranieri. Ma diverse migliaia di immigranti hanno deciso di rifugiarsi nei loro Paesi di origine, in particolare sono oltre 3 mila i mozambicani che hanno varcato la frontiera per tornare in patria, cosi come migliaia di cittadini del Malawi.
Nel frattempo il Sud Africa s’interroga sulle cause delle violenze. Il direttore della National Intelligence Agency (NIA), il servizio di sicurezza interno, ha puntato il dito contro “forze” che intendono destabilizzare il Paese in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Io penso che una delle cause profonde che hanno determinato la crisi è la questione delle campagne e della tendenza all’inurbanizazzione della popolazione sudafricana. I giovani che vivono nelle campagne sono sempre più attirati dalla vita in città sia per una questione culturale - il modello che hanno davanti è quello urbano - sia perchè la maggior parte della popolazione rurale di origine africana vive ancora nelle cosiddette “homelands”, le aeree create dal regime dell’apartheid, per confinare la popolazione nera. Si tratta di territori inadatti all’agricoltura dei quali i bianchi si erano disfatti volentieri. Anche in Sud Africa, infatti, come in Zimbabwe, esiste infatti il problema della redistribuzione della terra, ma occorre agire con saggezza per evitare il disastro compiuto da Mugabe nel suo Paese.
I sudafricani che dalle campagne si insediano in città, entrano in competizione con gli immigrati provenienti dallo Zimbabwe, dal Malawi, dalla Nigeria, dalla Somalia o dai Paesi asiatici come il Pakistan. Si creano forme d’invidia perché gli stranieri, per ovvi motivi, sono molto più dinamici e intraprendenti: creano i propri commerci (negozi, piccole aziende) e sono disponibili a lavorare per stipendi inferiori a quelli sudafricani. Naturalmente vi sono diverse aziende che se ne approfittano e proferiscono assumere gli immigrati, pagandoli una “miseria" spiega.
Le violenze hanno, infatti, costretto le miniere d'oro nei pressi di Johannesburg a rallentare le attività perchè impiegano molti immigrati.
Tra i bianchi si inserisce un grande paura. Anche tra i bianchi vivono tanti immigrati e anche tanti bianchi sono “immigrati”. Che cosa il domani riserverà loro? Solo il Signore lo conosce!
Ecco un altro motivo per pregare per i vostri missionari. Mentre il nostro cuore piange con i fratelli della Cina terremotati e della Birmania per l’alluvione, rinnoviamo la nostra incondizionata fede in Colui che tramite la sua sofferenza sulla croce e risurrezione ci ha liberato da ogni paura.
Don Remo, il nostro speciale angelo custode, ci protegga.
Un fraterno abbraccio ed una benedizione per tutti.
Aff.mo P. Tarcisio Foccoli
missionario della Consolata
Consolata Missionaries
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South Africa
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