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Era il 2 giugno del 1946 quando, crollato il fascismo con l’esecuzione di Benito Mussolini e il re Vittorio Emanuele III che lascia la guida dell’Italia in disperazione, i cittadini italiani e, per la prima volta anche le donne, sono stati chiamati a rispondere ad una semplice domanda tramite referendum popolare: volete preservare la monarchia o mettere in piedi una repubblica? Circa il 60 percento dei cittadini mise un voto sulla Repubblica, lasciando alle spalle i fantasmi della monarchia e dando vita ad un nuovo sistema politico. In quell’anno l’eletta assemblea costituente si riunì per scrivere la Costituzione, che spegne attualmente le sue 60 candeline. Lumezzane e tutta la comunità, come da tradizione, hanno deciso di festeggiare questo grande evento e, allo stesso tempo, commemorare tutti quelli che hanno perso la vita per la buona causa della patria. Per il 24esimo anno consecutivo Lumezzane ha avuto l’intenzione di rendere omaggio a tutto questo con la presenza dell’Associazione Interarma e con le associazioni di ex combattenti di guerra o ereditieri di questo vessillo.
La giornata del lunedì di festa è cominciata molto presto in terra valgobbina, quando le autorità e la popolazione al seguito hanno rivolto la benedizione e deposto delle corone di fiori ai diversi monumenti che rappresentano la Lumezzane combattente e ricordata da tutti, da S. Apollonio fino a Renzo e da Premiano fino a Piatucco. Subito dopo l’attenzione si è spostata sul palcoscenico del teatro Odeon. Qui le associazioni dei combattenti e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno consegnato ai ragazzi valgobbini diplomati e laureati nello scorso anno che si sono elevati per il loro impegno, il “17° Premio Tricolore di studio”, nella commemorazione del tenente Ermanno Zobbio. Inoltre, nello stesso ambiente culturale di via Marconi, gli studenti che hanno raggiunto la maggiore età proprio quest’anno sono stati premiati con la consegna del libro costituzionale, per fare in modo che il testo costituito da 193 articoli sia letto e studiato anche dalle giovani generazioni. Terminata la cerimonia di premiazione, il corteo si è spostato lungo le vie Marconi e Mazzini, per poi giungere alla Chiesa vecchia di S. Sebastiano. Alla presenza delle autorità e della popolazione accorsa è stata celebrata una messa in ricordo di tutti coloro che sono morti per dare sostegno alla comunità valgobbina e, quindi, all’Italia. Subito dopo la cerimonia liturgica, il popolo valgobbino si è recato in via Roma e, da qui, al Monumento ai Caduti, vessillo e rappresentante di tutti i combattenti morti in guerra. La cerimonia, con le note musicali della banda di S. Sebastiano, è stata accompagnata dagli inni di rito.
Fabio Zizzo |