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Entrare nelle varie sale del monumento di via Torre vuol dire conoscere tre mondi diversi, tre tipi di rappresentazioni e altrettante diverse ambientazioni.
Al primo piano della torre la metropoli protagonista è quella di New York, con il suo carattere misterioso, non solo legato alle ambizioni di chi vuole viverci, ma anche con la vita della periferia, fatta di polizia e gangster, ma anche di bar e donne.
Spostandosi al piano superiore rimaniamo in America, ma questa volta in quella latina, con la presenza di dipinti e rappresentazioni di Buenos Aires, ricchi di suggestioni, incontri tra personaggi diversi e caratterizzati anche da un simbolo fondamentale dell’Argentina, la danza e il tango.
La Pampa è, invece, protagonista all’ultimo piano della torre. L’ambientazione di questo paesaggio è particolare, perché non si vedono creature umane o animali, ma solo distese di terra, albe, tramonti e pura vegetazione silenziosa.
Chi è Josè Muñoz? L’artista argentino ha frequentato la “Escuela Panamericana de Arte” di Buenos Aires e ha fatto la gavetta partendo dai fumetti di diverse riviste sudamericane. Nel 1972 Josè attraversa l’Atlantico e arriva in Europa, attivandosi prima a Londra e poi a Milano. Proprio in queste ambientazioni incontra uno scrittore conterraneo, Carlos Sampayo, insieme al quale dà vita al personaggio in fumetti di Alack Sinner. Le tecniche che Josè usa sono diverse e spaziano dall’inchiostro, alla tempera e acquerello, fino alla serigrafia. Nella zona in cui è rappresentata New York, sono protagonisti i fumetti in bianco e nero sul personaggio di Alack Sinner. Nella realizzazione di queste opere l’artista ha rivelato che l’ispirazione è giunta in parte dagli ambienti londinesi da lui frequentati e anche dal genere multietnico della città natia. Lui, nella Grande Mela, è andato solo dopo la creazione del fumetto e ha notato la grande somiglianza della città con i propri disegni.
Nell’analizzare l’area dedicata a Buenos Aires, si nota subito l’istinto patriottico dell’artista. Persone che parlano nei bar, case che avanzano in mezzo alla pampa, piccoli popoli che non si riconoscono una metropoli, ma di più. L’argentina, terra di danza e tango, è protagonista in questo e Josè “si inebria” della città sudamericana, riconoscendo anche la storia travagliata di questa zona in secoli passati.
Infine, la pampa è l’ultimo territorio preso in considerazione dall’artista. Vengono mostrate due visioni di questa zona: in primis sono protagonisti uomini a cavallo, soldati e armi in difesa della propria terra, ma poi come dice Muñoz, “le armi tacciono e allora festeggiamo le immense distese, lo spuntare dell’alba e il risveglio della natura…”. Una natura rappresentata da distese colorate e dipinte di vegetazione in cui è soprattutto il colore del cielo, prima rosso, poi più scuro a dominare nei dipinti. La mostra argentina è arricchita da altri eventi, sempre di marca sudamericana, che si terranno alla torre Avogadro.
Lo scorso giovedì si è svolto lo spettacolo “Né streghe, né madonne” sul tema della donna nei testi di Wolf, Colette e altre scrittrici. Il prossimo giovedì 12 giugno “Parole…argentine”, saranno protagoniste con le impressioni dal Sudamerica.
Giovedì 19 giugno saranno protagonisti i fumetti di Andrea Red Mutti, Angelo Bussacchini e Gigi Simeoni. L’ultimo incontro, tipicamente argentino, si terrà il giovedì successivo con “Tango”, un concerto sulla tipica danza latina.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 6 luglio e vi si potrà accedere il sabato e la domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20, oltre al giovedì, dalle 20 alle 22.
Per informazioni è possibile contattare la torre Avogadro al n. 030.8971245 o visitare il sito internet www.comune.lumezzane.bs.it.
Fabio Zizzo |