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Il volontariato nelle Case di Riposo |
Pubblichiamo una sintesi della relazione del Dott. Lionello Anelli intitolata “Il volontariato in R.S.A.” presentata al Convegno dedicato al volontariato nelle Case di Riposo tenutosi nei giorni scorsi a Gardone V.T. nella sede della Comunità Montana di Valle Trompia organizzato dalle Case di Riposo della Valle Trompia e dalla Comunità Montana
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INTRODUZIONE
Dal 2000 ad oggi molte cose sono cambiate. In pochi anni il settore delle R.S.A. è stato investito da un ciclone riformatore, quasi una rivoluzione copernicana, e tutto induce a pensare che i cambiamenti non siano ancora conclusi. Alla luce di tutto ciò si è dunque deciso, prima di iniziare il viaggio all’interno del volontariato, di operare una comparazione tra alcuni dati rilevati dieci anni or sono, nell’ambito di una ricerca condotta sul variegato e multicomplesso mondo dell’animazione in R.S.A. (Lionello Anelli-Elio Revera-Francesco Ricca, Il sogno di Geras. Indagine conoscitiva sulle esperienze animative nelle Case di Riposo della Valle Trompia, Brescia, Azienda Sanitaria della Provincia di Brescia, 1998) e quelli attuali ponendo attenzione alle anime sociali, se così si può dire, delle stesse R.S.A., cioè il servizio di animazione ed il volontariato.
Nelle note conclusive di quella ricerca emergeva, nell’ambito di alcune proposte conclusive, l’esigenza di creare momenti di contatto tra le varie realtà di volontariato impegnate nelle Case di Riposo al fine di valorizzarne l’attività attraverso momenti di sostegno e di formazione.
L’indagine che qui si propone, e che segue un Convegno tenutosi a Gardone V.T. alla fine del gennaio 2006, prende idealmente le mosse proprio da quell’esigenza emersa anni fa e vuole scattare una sorta di “fotografia” del volontariato oggi impegnato nelle RSA valtrumpline. Questa “fotografia” non ha carattere di esaustività e vuole rappresentare principalmente un livello di attenzione rivolto proprio a quelle categorie di cittadini, i volontari appunto, che quotidianamente ed umilmente espletano le loro funzioni rendendo talvolta la loro presenza indispensabile per i mantenimento di taluni servizi. Al mondo del volontariato nel suo insieme ed ai valori che esso esprime è dedicata la presente pubblicazione.
Da un punto di vista puramente metodologico, il presente lavoro si è avvalso di una triplice tipologia di questionari opportunamente somministrati: il primo tipo di questionario, recante informazioni generali sui gruppi di volontariato e sui volontari singoli operanti in R.S.A., è stato affidato agli Educatori/Animatori delle Case di Riposo, i quali hanno provveduto a raccogliere i dati richiesti, e proprio con questi ultimi si sono tenute riunioni periodiche al fine di commentare e validare i dati raccolti. Un secondo tipo di questionario è stato somministrato direttamente ad ogni volontario, singolo o appartenente ad un gruppo, attivo all’interno della R.S.A. sempre grazie all’intervento ed alla collaborazione degli Educatori/Animatori; tramite questa griglia di informazioni è stato possibile raccogliere dati “personali” sui vissuti dei volontari stessi. Le informazioni ottenute sono andate ad implementare un banca dati sul volontariato creata e sviluppata con un database dedicato su supporto in Microsoft Access. Il terzo questionario, somministrato direttamente ai volontari durante un incontro di formazione, ha voluto saggiare il loro grado di soddisfazione ed i loro umori. I dati raccolti dai tre questionari sono stati incrociati per vagliarne l’attendibilità ed hanno concorso a delineare un quadro d’insieme che abbiamo cercato di descrivere in queste pagine. Una precisazione, infine, è doverosa: i dati relativi al volontariato espressi su scala nazionale, regionale e provinciale non sono recenti. Le fonti disponibili e consultate, ossia le statistiche I.S.T.A.T., FIVOL e le pubblicazioni del CSV di Brescia, si riferiscono a rilevazioni compiute tra il 2003 ed il 2006; ciò che era consultabile, seppur non recente, è stato consultato. Ma anche se non fosse stato così rimane sempre il fatto che il limite insito nelle ricerche di taglio statistico e sociologico è proprio quello di renderle già obsolete al momento della loro pubblicazione. Pochi mesi bastano a mutare situazioni e rilevazioni. Il dato statistico, come la vita dell’individuo, invecchia in fretta, troppo in fretta.
Dott. Lionello Anelli
(Direttore della Fondazione
Istituto Bregoli Onlus di Pezzaze)
ANALISI SINTETICA DEI DATI RILEVATI NEL 2006
Un gruppo in particolare denominato “Amici degli Anziani” è presente trasversalmente in quasi tutte le R.S.A. (6 strutture su 8), seguito dalla “Croce Rossa Internazionale” ed i vari “Gruppi Alpini”, legati o meno alle sezioni locali dell’A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini); tali gruppi sono presenti nella metà delle strutture valligiane. Il gruppo della “Caritas” è presente in 2 strutture. Vi sono poi molti gruppi di respiro locale che si impegnano nelle rispettive Case di Riposo.
La presenza di Convenzioni e di Regolamenti riguardanti la gestione del volontariato è difforme: la presenza di tali strumenti si rileva a Villa Carcina ed a Sarezzo, che possiedono sia Convenzioni che Regolamenti, ed a Lumezzane e Concesio, dove esistono solo Convenzioni.
Da segnalare che in 2 strutture, più precisamente Lumezzane e Villa Carcina, la totalità delle presenze di volontari è gestita da un’unica Associazione: si tratta dell’Associazione “Volontari Le Rondini” a Lumezzane e dell’Associazione “Fratello per Fratello-ONLUS” a Villa Carcina. Un segno tangibile di volontariato maturo ed organizzato, profondamente radicato nelle attività delle R.S.A. summenzionate.
Vi sono sodalizi che hanno un’alta incidenza (Per incidenza si intende la frequenza delle presenze del gruppo nelle attività della R.S.A. correlata alle mansioni svolte dal gruppo medesimo. Maggiore è il numero degli impieghi attribuiti ad un sodalizio, maggiore è la presenza nell’arco della settimana e più alta è l’incidenza del gruppo nella vita interna della struttura che lo ospita) nella vita delle Case di Riposo: l’Associazione “Volontari Le Rondini” a Lumezzane, l’Associazione “Fratello per Fratello ONLUS” a Villa Carcina, l’Associazione “Volontari Madre Teresa di Calcutta” a Sarezzo, l’Associazione “Il Cireneo” ed il gruppo “Caritas” a Gardone V.T. , tutti questi sodalizi arrivano a gestire dei veri e propri servizi all’interno delle R.S.A. adattandosi nel contempo alle molteplici esigenze manifestate dalle strutture medesime. Diamo un sintetico elenco dei servizi erogati unicamente dai volontari appartenenti alle suddette Associazioni: gestione bar interno; parrucchiere e pedicure; trasporto ospiti; stireria e guardaroba; centralino; supporto all’animazione; giardinaggio; manutenzione; facchinaggio; assistenza all’ospite (imboccamento e conversazione); lavanderia; confezionamento pasti per servizio domiciliare. Risulta chiaro che tali gruppi non solo offrono una rosa assai ampia di servizi, ma concorrono a generare anche risparmi sui già vessati bilanci degli Enti Gestori.
Concesio rappresenta un caso diverso da quelli appena menzionati. Qui, infatti, troviamo il volontariato non appartenente a gruppi ad avere un’alta incidenza nella vita della struttura: è il volontariato singolo a fare “la parte del leone”, vale a dire ad avere tutta una serie di impieghi diffusi e variegati che vanno dal taglio/cucito, all’imboccamento, al trasporto ospiti, alla parrucchiera, al supporto animativi e persino alla manutenzione generale.
Accanto ai gruppi aventi alta incidenza, generalmente gruppi locali cresciuti negli anni all’ombra della Casa di Riposo, vi sono i gruppi a bassa incidenza. Questi ultimi sono presenti poche volte nell’arco dell’anno ed operano prevalentemente sul terreno delle feste e delle ricorrenze definite dal calendario; essendo poco presenti si occupano ovviamente di quelle attività, come appunto la festa, che hanno una durata temporale limitata nell’arco di un pomeriggio o di una giornata; non erogano servizi essenziali che richiedono frequente presenza e continuità, si limitano ad avere con la Casa di Riposo un “contatto” e la stessa Casa di Riposo non costituisce per essi il fine ultimo ed unico dei loro interventi.
In generale, in tutte le strutture eccetto Concesio e quelle dell’alta Valle (Bovegno e Pezzaze), prevale il volontariato aggregato su quello individuale.
RAFFRONTI 1997-2006
Volontariato non appartenente a gruppi: tra il 1997 ed il 2006 il numero complessivo dei volontari singoli, cioè non appartenenti a gruppi, aumenta a Bovegno, Gardone V.T., Sarezzo, Concesio e Nave; rimane stabile a Pezzaze e si azzera completamente a Villa Carcina poiché in quest’ultima struttura nasce un’organizzazione che gestisce tutto il volontariato (come peraltro a Lumezzane) . Questo tipo di volontariato è particolarmente incidente a Concesio, come già detto, ma anche a Pezzaze, dove a giorni alterni gestisce il trasporto ospiti e si integra con il servizio di guardaroba e con l’attività di imboccamento, ed anche a Bovegno dove quotidianamente collabora nelle attività di animazione.
Età media dei volontari: tra il rilevamento del 1997 e quello del 2006, l’età media del volontariato appartenente a gruppi aumenta indistintamente in tutte le Case di Riposo valtrumpline. I volontari diventano più anziani. Le discrepanze variano da struttura a struttura: l’innalzamento massimo dell’età media si trova a Pezzaze, che passa da un’età media di 36,6 anni nel 1997 ad un’età media di 55 anni nel 2006, seguita da Bovegno, che passa da un’età media di 42,5 anni nel 1997 ad un’età media di 55 anni nel 2006, e da Sarezzo che passa da un’età media di 48,4 anni nel 1997 ad un’età media di 58 anni nel 2006.
Per il volontariato non appartenente a gruppi, invece, si nota un’eterogeneità di situazioni e i dati riguardano comunque solo 5 strutture sulle 8 esistenti. Aumenta l’età media dei volontari a Pezzaze, Sarezzo, Nave; diminuisce a Concesio e, molto sensibilmente, a Gardone V.T.. Nel complesso, nonostante questi ultimi dati eterogenei, il volontariato censito nel 2006 è più vecchio di quello mappato nel 1997.
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