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Congressi diessini: ne parlo – su specifica richiesta – con Paolo Pagani, esponente di spicco dei DS provinciali, Vice Sindaco del Comune di Gardone V.T., Vice Presidente della Comunità Montana di Valle Trompia e quant’altro di collegamento.
Partono i congressi sezionali diessini dunque, per passare da quello provinciale attraversando di seguito il regionale del 12 e 13 aprile per arrivare al nazionale del 19, 20 e 21 aprile.
In Valtrompia Venerdì 9 marzo si riunisce l’Alta Valle Trompia (Pezzaze, Bovegno e Collio), il 10 sarà il turno di Bovezzo e Nave, il 17 di Gardone e Sarezzo, il 24 marzo di Concesio, Lumezzane e Villa Carcina. Si tratta di settecento iscritti, cui si aggiungono una ventina d’iscritti alla Sinistra Giovanile, chiamati al dibattito serrato e al voto per confrontarsi su tre specifiche mozioni:
1) quella del Segretario Nazionale Fassino, che come è noto punta alla fondazione del Partito Democratico in unione con La Margherita di Rutelli;
2) quella dell’on. Mussi che vi si oppone con fermezza;
3) quella degli onorevoli Angius e Zani denominata “Per un partito Federato, Democratico e Socialista”.
Paolo Pagani – è questa è forse, per gli addetti ai lavori e per i diessini la notizia che suscita clamore - per la prima volta nella sua non breve storia politica non è schierato sulle posizioni della sicuramente maggioritaria segreteria nazionale di Fassino. Si schiera con la mozione di Angius e Zani. E non è certo solitario, in Valtrompia, in questa scelta sicuramente coraggiosa.
Con venia d’inventario – togliendomi responsabilità dirette per le non citazioni – con Pagani ci sono autorevoli esponenti politici diessini quali Giorgio Pedretti (responsabile di zona), Claudio Guerini (segretario della sezione di Sarezzo), Antonio Bazzani e Renato Poinelli (assessori in Comunità Montana di Valle Trompia), Annalisa Voltolini (consigliere provinciale di Nave), Walter Bonardi
(presidente dell’Azienda Servizi Valtrompia), Ignazio Pau (assessore al Comune di Concesio), Gisella Belleri e Elisabetta Damiani (assessori al Comune di Sarezzo).
“C’è certo bisogno di un nuovo soggetto politico, però il percorso impostato dalla mozione di maggioranza della Segreteria nazionale rischia di far arrivare ad una fusione fredda fra i DS e La Margherita, suscitando certo l’abbandono del partito da parte della parte più radicale dei DS – dichiara Paolo Pagani. – Bisogna invece aprire una fase costituente per unire sì i DS con la Margherita ma senza tralasciare ambientalisti e democratici di varia estrazione convinti della necessità del nuovo percorso, e poi tirare le fila delle decisioni in un prossimo congresso. Io non voglio assolutamente, per usare una metafora, fermare il treno del nuovo Partito Democratico, ma spostarlo su un altro binario, non su un binario morto come rischia di voler fare il Segretario Fassino. Non dimentichiamo che, così come impostato, il Partito Democratico non potrà essere nel Partito Socialista Europeo ed allora, se non esistono le condizioni per questo passaggio, la soluzione è quella di un partito Federato”.
Parte dunque, per lo specifico della Valtrompia, una campagna congressuale diossina davvero sui generis. È la prima volta, infatti, che persone importanti di peso politico e partitico rilevante non si schierano con la maggioranza del partito. L’obiettivo dichiarato, e quindi il sostanziale appello di Pagani agli iscritti DS, è quello di andare al voto per dare un’adesione significativa alla mozione di Angius e Zani (“Per un Partito Federato, Democratico e Socialista”) in modo da avere forza e voti sufficienti per poter impostare una campagna congressuale in termini sostanzialmente unitari.
Piero Gasparini |