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Nella dodicesima edizione di questi incontri che si tengono tra la Giunta comunale e i cittadini valgobbini, erano presenti il sindaco Silvano Corli, il presidente del Consiglio comunale Roberto Lena, l’assessore alla Cultura Giorgio Zani, l’assessore all’Istruzione Stella Zani, l’assessore al bilancio Marcella Pezzola, l’assessore al Territorio e Urbanistica Carlo Seneci ed, infine, il titolare dell’assessorato ai Lavori Pubblici Pasotti.
Nell’ambito della festa patronale era presente anche il Parroco della frazione, don Tino Bergamaschi. Mediatore della serata è stato il giornalista Alfredo Pasotti, che ha scritto anche un libro sulla storia di Sant’Apollonio. I problemi più importanti e sui quali si è dibattuto molto nelle ultime settimane sono stati soprattutto la mancanza di acqua nelle case, le polemiche intorno alla casa di riposo “Le Rondini” e l’ultimo progetto urbanistico riguardante la Val de Put, che prende in considerazione proprio la frazione apollonina.
Il sindaco valgobbino Corli e l’assessore all’Urbanistica Seneci hanno dato ampio spazio al problema della crisi idrica che ha colpito Lumezzane nell’ultimo anno e mezzo (da settembre 2006 ad oggi). La mancanza di piogge e di precipitazioni nevose, le carenze dell’acquedotto che deve essere ristrutturato e la scarsa disponibilità delle sorgenti che hanno fatto fatica a riempirsi sono le principali cause che hanno portato i cittadini valgobbini a vedersi chiuso il rubinetto durante la notte per evitare ulteriori sprechi del prezioso liquido. A regime normale, le sorgenti valgobbine forniscono 180 litri al secondo di acqua, mentre durante la crisi idrica il livello si è ridotto alla metà (80 litri al secondo). Il primo cittadino valgobbino ha sottolineato alcune iniziative che la sua Amministrazione ha dovuto prendere per risolvere il problema, prima chiudendo l’acqua durante la notte e poi intervenendo direttamente sull’acquedotto riducendo del 5 percento le perdite. Inoltre, ha sottolineato come stia partendo un progetto dal costo di 12-15 milioni di euro che, in collaborazione con l’ASVT (l’ente che gestisce la fornitura di acqua per Lumezzane), porterà, nell’arco di dieci anni, alla realizzazione di un nuovo acquedotto. L’assessore Seneci ha sottolineato come il Comune valgobbino prenda acqua per il 17 percento dai pozzi di falda, mentre quasi tutta la quantità rimanente (83 percento) è presa dalle sorgenti montane. C’è anche la disponibilità di diversi altri pozzi, ma sono inquinati e sono quindi le aziende industriali a farne uso. 200 interventi di riparazione hanno portato le perdite dal 40 al 37 percento, mentre oggi, con le precipitazioni giunte per circa due mesi su Lumezzane, il regime è salito a 127 litri al secondo. Sulle polemiche politiche, per le quali l’opposizione critica l’Amministrazione sulla presunta vendita dell’acqua ad altri Enti, ha risposto il Sindaco dicendo che non ha venduto acqua a nessuno e che non c’è nessun collegamento con altri Comuni.
Il dibattito si è poi spostato sulla Casa di riposo “Le Rondini”. Il dibattito politico si è acceso sull’organismo di via Cavaliere Gnutti, con volantini esposti per tutta Lumezzane con i quali l’opposizione critica la “svendita” ai privati. Il primo cittadino ha sottolineato come questo servizio, nato nel 1993 e gestito in compartecipazione tra Amministrazione e un’organizzazione speciale (prima esperienza in Italia) rappresenti anche un valore affettivo che si è arricchito nel tempo con servizio diurno, assistenza domiciliare e cure sanitarie. “Le Rondini – ha detto Corli – non sono state privatizzate. Un gruppo di imprenditori lumezzanesi mi ha chiesto di poter collaborare nella gestione dell’Ente e io l’ho considerata un’operazione importante. La possibilità di avere risorse economiche fornite dai privati – ha continuato – permette al Comune di sfruttare le proprie risorse anche per altri servizi”. La Casa di Riposo era gestita da un Consiglio di Amministrazione scelto dal Sindaco, mentre oggi un organo amministrativo, rappresentato dalla Fondazione “Le Rondini”, collabora nelle finanze. L’edificio, che presenta ora 121 posti letto, verrà assicurata nell’arco di cinque anni con un capitale sociale di 2 milioni di euro.
L’aspetto urbanistico del territorio ha riguardato il terzo tema, quello della Val de Put, nel territorio di Sant’Apollonio. Attualmente è una grande cava che veniva utilizzata come discarica, ma oggi l’Amministrazione vuole valorizzare quell’area costruendo una struttura sportiva (ancora non si sa, ma si pensa ad un campo di calcio regolamentare con tribuna). Il Comune sta acquisendo tutti i territori di proprietà privata della zona e ha indetto un bando pubblico per riempire l’area (circa 270 mila metri cubi). La zona verrà riempita con materiale di scarti di acciaieria inerte e non tossico e, nella parte alta verrà messo del terriccio per assecondare anche la nascita di piante e altri elementi di vegetazione. Nel progetto è presente una struttura pianeggiante di 17 mila metri quadrati e un’area adibita a parcheggi per accedere alla struttura sportiva. Il controllo ambientale sarà trasparente come hanno mostrato le parole dell’assessore Seneci e si prevede un tempo non superiore a tre anni per la fase di riempimento.
Nella parte finale del dibattito si è parlato anche di raccolta differenziata e di disagio giovanile. Il Sindaco è restio nell’istituire la raccolta porta a porta per la difficoltà nell’attuarla, ma ha parlato dei nuovi strumenti, come la spazzatrice introdotta da alcuni mesi per pulire le strade più difficili da raggiungere e la collaborazione con una cooperativa valgobbina per facilitare il lavoro di pulizia (prima gli operatori ecologici venivano da Brescia). Per quanto riguarda il disagio giovanile, il primo cittadino ha mostrato attenzione nella collaborazione con le parrocchie di Lumezzane per far nascere alcune organizzazioni per il tempo libero.
Infine, un’ultima annotazione prima delle elezioni del prossimo anno. “Di solito si misura il lavoro di un’Amministrazione in riferimento alle infrastrutture realizzate – ha detto il Sindaco – ma io preferisco mantenere quelle che ci sono già. Questa Amministrazione sarà ricordata per gli interventi sociali, come il consultorio familiare e la comunità psichiatrica”.
Fabio Zizzo |