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 Nr.15 del 14/07/2008
 
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Il sistema virtuoso dell’A.A.T.O.
La gestione del servizio idrico integrato: bilancio dei primi 18 mesi di attività e degli obiettivi dell'Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Brescia presentati in una conferenza stampa dal Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’A.A.T.O Enrico Mattinzoli


  



   Enrico Mattinzoli


Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi in sede di Assessorato all’Ambiente della Provincia di Brescia si è tracciato il bilancio delle attività svolte dall'Autorità d'Ambito della provincia Brescia, l'unico, ad oggi, ad aver messo in atto concretamente un piano d’investimenti, per effetto dell'avvio della gestione del servizio idrico integrato nell'ATO a partire dal 1 gennaio 2007.
Alla data attuale il servizio idrico integrato coinvolge 146 Comuni bresciani - ai quali vanno aggiunti ulteriori 9 Comuni dove il servizio è stato avviato parzialmente - corrispondenti all'84% della popolazione dell'intero territorio provinciale.
Un risultato conseguente all'approvazione del Piano d'Ambito, lo strumento di programmazione e di pianificazione dell'AATO che ha consentito a partire dalla valutazione dello stato di fatto dei servizi idrici sul territorio provinciale e degli
obiettivi di miglioramento del servizio di individuare un piano di interventi definendone le priorità di realizzazione e verificandone l'attuazione dal punto di vista economico-finanziario e di riflesso in termini di sviluppo tariffario nell'arco della
durata del Piano.

La dimensione territoriale e insediativa dell'ATO di Brescia (oltre 1.100.000 abitanti, più di 120 milioni di mc di acqua fatturati, contro una media, su 60 ATO, di poco più di mezzo milione di abitanti e meno di 50 milioni di me fatturati) regge un Piano di investimento in infrastrutture che sull'orizzonte temporale di 25 anni impegna più di 800 milioni di euro, assicurandone la realizzazione dell'80% entro il tredicesimo anno con la previsione del totale ammortamento economico a fine piano dell'85% dell'investimento complessivo.
Questi numeri hanno inoltre facilitato la scelta dell'AATO di suddividere il territorio dal punto di vista gestionale in tre aree omogenee, sostanzialmente coincidenti con i principali bacini idrografici (Oglio, Mella-Chiese, Garda), soluzione che ha facilitato ed accelerato il processo di aggregazione gestionale, la copertura del fabbisogno di investimenti e la compensazione a livello tariffario tra le diverse zone geografiche all'interno delle singole aree omogenee, pur conservando una visione unitaria in termini di programmazione e di pianificazione.
È questo l'aspetto più rilevante della funzione e del ruolo di coordinamento esercitato dall'AATO che ha permesso finalmente di avviare il superamento delle criticità infrastrutturali cui i Comuni singolarmente non avevano avuto la possibilità di far fronte per lungo tempo.

A livello d’ambito il quadro generale dello stato dei servizi rilevato evidenzia criticità in particolare nel settore fognatura e depurazione. Se, infatti, la copertura del servizio di acquedotto sfiora il 100% e si registrano lievi problematiche solo in alcune zone per effetto di forti incrementi demografici negli ultimi anni o per la presenza di notevoli flussi turistici stagionali, problematiche che si sono acuite in concomitanza con i recenti episodi di carenza idrica legati all'assenza di precipitazioni, i dati riferiti alla fognatura evidenziano che se la popolazione servita mediamente è pari al 94%.
La copertura del servizio depurazione raggiunge, infatti, mediamente il 77% della popolazione, dato comunque superiore alla media nazionale (69%), ma sono presenti ampie zone della provincia ancora sprovviste del tutto del servizio (Valle Trompia, Valle Camonica) o solo parzialmente servite.
Occorre inoltre tener conto di parte degli impianti di depurazione esistenti che risulta sottodimensionata rispetto al carico organico convogliato o tecnologicamente superata in quanto realizzata oltre vent'anni fa.
Queste sono le ragioni alla base del consistente piano di nuovi investimenti promosso dall'AATO e già avviato che entro il prossimo triennio rinnoverà il sistema depurativo bresciano secondo strategie che privilegiano schemi di collettamento
intercomunali ed impianti di depurazione di grossa taglia che sommano all'efficienza depurativa l'effetto positivo delle economie di scala.
Con il completamento della rete di collettamento e la costruzione o l'ampliamento di impianti di depurazione si garantirà non solo un significativo incremento percentuale della popolazione servita, ma anche un miglior risultato in termini di resa depurativa, con la possibilità per esempio di impiegare le acque in uscita dagli impianti per l'uso irriguo, limitando in questo modo il prelievo diretto dalle falde acquifere.
Per raggiungere questi obiettivi sono state canalizzate tutte le risorse economiche disponibili, impiegando anche modalità dì finanziamento che non hanno trovato corrispondenza in altri ATO italiani.
Accanto, infatti, al diretto reperimento dei capitali da parte dei gestori cui viene riconosciuta in tariffa la remunerazione del capitale annuo investito, l'AATO ha capitalizzato un proprio fondo vincolato, alimentato annualmente per 3,4 milioni di
euro da quota parte del corrispettivo di servizio versato dai gestori, mettendo in questo modo a disposizione risorse aggiuntive ed ancora individuato un sistema di rimborso differito di capitali anticipati dai Comuni che sono stati così incentivati a tornare ad investire nelle infrastrutture idriche.

Nei Comuni dove ha preso avvio a partire dal 2007 la gestione del servizio idrico integrato l'impatto delle nuove tariffe, individuate per ciascuna delle tre aree omogenee, è stato ammortizzato dall'introduzione da parte dell'AATO, che svolge
un ruolo di Autority sui servizi idrici, di meccanismi di modulazione e di articolazione tariffaria che hanno da una parte tenuto conto delle previgenti tariffe comunali, impostando un percorso di graduale allineamento alla tariffa di area omogenea, e
dall'altra hanno differenziato i corrispettivi pagati dall'utenza in funzione degli usi e dei consumi, prevedendo agevolazioni per l'uso domestico residenziale e penalizzazioni per i forti consumatori e per gli usi meno pregiati.

17 milioni di euro nel solo 2007 gli investimenti cui si aggiungeranno nel 2008 ulteriori 34 milioni di euro che hanno permesso inoltre di sgravare i bilanci comunali per una cifra complessiva di 6 milioni di euro. A tanto, infatti, ammonta il corrispettivo che l'AATO ha riconosciuto nel 2007 ai Comuni a rimborso della rata annuale di mutui per investimenti in acquedotto, fognatura e depurazione contratti in epoca antecedente l'avvio del servizio (nel 2008 il rimborso sfiorerà gli 8 milioni di euro).
Le tabelle di dettaglio individuano la ripartizione degli investimenti realizzati nelle diverse aree omogenee e per ciascun segmento funzionale che compone il SII.
Inoltre attraverso accordi di programma antecedenti il 2007, l'A.A.T.O. ha previsto opere per circa 92 min di cui già realizzati a fine 2007 circa 22 min.
Si stanno infine completando e perfezionando i documenti di regolamentazione del servizio nei confronti dell'utente, omogeneizzando a livello territoriale il regolamento del SII, il Regolamento di utenza, gli oneri di allacciamento alla rete di acquedotto e di fognatura e la carta dei servizi.
Verranno inoltre impostate attività volte a valutare il grado di soddisfazione dell'utente sia direttamente che attraverso l'analisi di opportuni indicatori e si avvieranno azioni di informazione e pubblicizzazione dell'attività svolta dal Consorzio.
Verrà inoltre perfezionata la comunicazione all'utente, soprattutto in riferimento alla modalità di applicazione delle tariffe del SlI e del rapporto tra queste e gli investimenti infrastrutturali programmati.
Si verificheranno inoltre ulteriori strumenti per assicurare la sostenibilità della tariffa a particolari categorie di utenti.


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