Il progetto, sottoscritto ormai nel giugno del 2003, prevede da parte di Terna la demolizione di 90 Km di cavi con relativi tralicci e piloni e l’interramento per altri 80 Km come opera associata alla realizzazione dell’elettrodotto S. Fiorano – Robbia entrato in funzione nel gennaio 2005.
«Un intervento di queste dimensioni – ha precisato Mazzoli – è soggetto ad innumerevoli verifiche anche perché non si vuole correre il rischio che una decisione presa per recuperare un patrimonio ambientale, naturalistico, archeologico, culturale e turistico così importante per la Valle Camonica possa in qualche modo ritorcersi contro chi ha favorito quest’iniziativa e mi riferisco ai Comuni, alla Comunità montana, al Parco dell’Adamello e alla Provincia di Brescia».
È delle scorse settimane, infatti, un ulteriore sopralluogo dei tecnici per definire piccole varianti al tracciato previsto nel progetto originario d’interramento delle linee elettriche dopo la scoperta di alcuni siti con incisioni rupestri ritenuti “di interesse” da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici regionale e provinciale.
«Quello che è certo – ha proseguito l’Assessore Mazzoli – è che i Camuni vogliono i fatti, i risultati dopo che per anni hanno visto il proprio territorio e le proprie montagne ferite. La Valle Camonica ha da sempre convissuto con la produzione ed il trasporto di energia elettrica e certo non solo per senso del dovere o per partecipazione consapevole all’interesse energetico nazionale. Le centrali che hanno scavato i nostri monti, i canali che prelevano acqua dai nostri fiumi – ha ricordato Mazzoli – hanno significato molti posti di lavoro e serenità economica per molte famiglie. L’impatto ambientale conseguente poteva essere considerato un prezzo equo per i vantaggi economici di cui la Valle Camonica beneficiava. Oggi però la situazione è completamente diversa, l’evoluzione tecnologica ha sensibilmente ridotto l’occupazione nel settore idroelettrico della Valle mentre l’impatto delle infrastrutture è rimasto. Oggi è arrivato il momento di veder realizzato un giusto risarcimento ad un territorio che non ha mai rifiutato le proprie responsabilità e che cerca di superare, non senza fatica, le difficoltà conseguenti alla crisi di settori trainanti come quello siderurgico e tessile».
Una ripresa che deve passare dalla valorizzazione del territorio con il contributo di tutti gli attori che hanno favorito il raggiungimento di quest’obiettivo.
«L’impegno mio personale e degli enti locali – ha concluso Francesco Mazzoli – è quello di far rispettare i tempi concordati e veder realizzate al più presto quelle opere che, almeno in parte, ridiano alla Valle Camonica quella bellezza che è veramente un patrimonio di tutti».
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