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La sua conoscenza era d’obbligo perché lui era il referente, il punto di riferimento per tutto ciò che riguardava la viabilità sulla statale delle tre Valli, specialmente quando si verificavano frane o smottamenti che ponevano in pericolo il territorio ed i suoi abitanti. La sua “OLLI SCAVI” era una piccola Protezione Civile, subito disponibile con i suoi operai – grandi lavoratori e specialisti – che sotto le intemperie operavano senza sosta.
Mi ricordo quando nell’alta Valle, in comune di Bovegno una frana aveva interrotto la statale e grossi massi minacciavano di staccarsi da un momento all’altro e continuava a piovere.
Non c’era tempo da perdere e Olli con la sua squadra era al lavoro, la strada non doveva rimanere chiusa per tanto tempo perché oltre la transitabilità normale c’era l’apertura della stagione sciistica che, generalmente sempre avara, quell’anno pareva promettere bene. Per rimuovere alcuni massi di eccezionale volumetria era necessaria una grossa pala meccanica che al momento non era in disponibilità ed occorreva andarla a prendere oltre Brescia, ma ci volevano autorizzazioni al transito sulla strada con un mezzo per “trasporti eccezionali” e la scorta. Era circa mezzanotte e tutto ciò era impossibile fare ma Olli non ci ha pensato due volte. È partito con un operaio, ha reperito la pala meccanica ed il mezzo per il suo trasporto e, fidando nella buona sorte, è ritornato potendo così provvedere alla rimozione dei massi e accelerando i lavori. La strada è rimasta interrotta solo per poco tempo ma nella notte stessa era possibile il senso unico alternato. Mi ricordo che uno dei suoi operai, come un ragno si spostava lungo la parete rocciosa con una abilità e sicurezza eccezionali, sprezzante anche del pericolo, sotto l’occhio attento di Pietro.
Questo era Pietro Olli, un uomo estroverso, grande lavoratore, di poche chiacchiere e tanto buon senso pratico, determinato e attaccato al suo lavoro.
Per questo viene e verrà ricordato nella sua valle. Una Valle che annovera tra i suoi personaggi nomi illustri che hanno fatto la sua storia in tutti i settori ma ci sono anche figure come Pietro, figure umili che, con la loro semplicità si sono conquistate a pieno titolo un posto tra i grandi. Poi sta a noi non dimenticare e ricordare, magari anche quando ci troviamo a transitare in valle, fermarci un istante, guardare quei luoghi dove lui ha vissuto e lavorato e poi, alzando gli occhi al cielo recitare una preghiera e certamente lui guarderà giù e farà il possibile per aiutare la sua “Olli Scavi” alla quale va il mio saluto affettuoso.
Carlo Arli
Maggiore dei Carabinieri (r)
Ho ospitato con immenso piacere sulle pagine del “VALTROMPIASET” la testimonianza dell’amico Carlo Arli a ricordo di Pietro Olli cui noi stessi abbiamo dedicato la prima pagina del numero in edicola il 22 settembre scorso.
Carlo Arli, col grado di Capitano, è stato qualificato professionalmente e ben voluto Comandante della Compagnia Carabinieri di Gardone V.T.
La Valtrompia non dimentica (ed io in particolare) il suo operato e la sua persona.
Ma vedo che nemmeno lui dimentica la Valtrompia ed i suoi uomini migliori.
Al Maggiore Carlo Arli, oggi Coordinatore dell’Associazione Nazionale Carabinieri per la provincia di Brescia, vanno pubblicamente i saluti affettuosi di quanti stanno intorno, in vario modo, al nostro giornale settimanale della Valtrompia che l’amico Carlo fin dall’ormai lontano 1995 ha saputo apprezzare e valorizzare.
Grazie Carlo, anche per la splendida sensibilità con la quale hai voluto e saputo ricordato Pietro Olli.
Piero Gasparini |