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Lo dice Paolo Crepet, psicologo e psichiatra, parlando del conformismo dilagante, mentre "la ricchezza viene dalla contrapposizione delle diversità". Ben venga il 7 in condotta, secondo Crepet, che non sarebbe contrario nemmeno ai 5 e ai 4, perché "il rispetto delle persone è fondamentale nella vita comunitaria". L’autorevolezza, aggiunge, non è compatibile con i sensi di colpa che trasformano il "no" in "ni" e alla fine in "sì". Sono appunti sull'intervento del psicologo-psichiatra intervenuto a Brescia per avviare il percorso formativo promosso da "Impresa famiglia" nell'Auditorio di via Balestrieri gremito di genitori. "Crescere insieme per crescere meglio" è il titolo al ciclo di dieci incontri che si susseguiranno fino al mese di giugno, in parallelo allo svolgimento dell’anno scolastico dei ragazzi. Arrivata alla seconda edizione, la Scuola per genitori promossa da "Impresa famiglia" e dall’associazione culturale "La Diade" col supporto dell’Assessorato provinciale alla Pubblica istruzione, ha già abbondantemente superato il notevole successo ottenuto lo scorso anno.
Alla serata d’avvio sono intervenuti l’assessore Giampaolo Mantelli, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Colosio, la rappresentante del Ministero della pubblica istruzione Antonella Mancaniello, la presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali e la presidente dell’associazione "La Diade" Maria Teresa Bertazzoli.
Paolo Crepet ha focalizzato l’attenzione sul rapporto tra genitori e figli e sulla capacità di relazionarsi. Non era complicato il compito educativo, quando i ragazzi crescevano nelle grandi famiglie patriarcali, oggi c’è il rischio di un vuoto educativo nelle giornate che impegnano i genitori fuori casa. I nostri nonni hanno avuto il coraggio civile di darsi una prospettiva e di investire sull’istruzione dei figli, allo stesso modo dovremmo oggi preoccuparci di qualificare la scuola, magari anche ristabilendo delle priorità tra i libri e le scarpe sportive dell’ultima moda. La scuola "ha bisogno di mitezza", la vera pedagogia rifugge dalla "violenza che chiama violenza". Dalle esperienze del passato val la pena di riscoprire l’attitudine a guardare al futuro. Sono le finalità dell'iniziativa nata in un incontro con genitori attivi nel lavoro per i quali emerge la difficoltà di poter dare alle generazioni che vengono avanti un modello di vita adeguato alle aspirazioni. Un'iniziativa senza la pretesa di distribuire soluzioni, ma col proposito di far incontrare persone, che insieme si confrontano e riflettono su un impegno, quello d'essere genitori, che li accomuna. (f.pio.)
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