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 Nr.5 del 05/03/2007
 
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Torcolato di Breganze: 10 anni di doc e 10 soci
Da undici anni in una domenica delle prime settimane dell’anno si ripete in piazza a Breganze nel Vicentino «la prima» del Torcolato doc, un vino che la tradizione tramanda da oltre cinquecento anni


   La piazza al momento della torchiatura



   Fausto Maculan mentre spilla il primo mosto


Non so se ve ne siete accorti ma, qualche anno, l’Italia è salita in cattedra anche per i vini da dessert, settore in cui fino a qualche anno fa la Francia dettava legge.
Non è stata una cosa difficile… perché, in Enotria, i vini dolci esistevano già da secoli e secoli e ancor prima che nella Gallia. È bastato dunque soltanto ripensarli in chiave moderna e, soprattutto, rilanciarli, o meglio, lanciarli sul mercato internazionale… cosa che i francesi hanno saputo fare sempre benissimo.
Uno di questi vini che oggi può competere egregiamente con i Sauternes (e spesso li supera anche) è il Torcolato di Breganze al quale è stata riconosciuta la denominazione d’origine controllata (doc) soltanto una dozzina di anni fa. È stato soltanto il primo passo; quello più importante è stato il lancio promozionale in tutto il mondo attraverso una serie di manifestazioni la prima delle quali è stata la spremitura delle uve (si tratta della «Vespaiola» da cui si ricava appunto il Torcolato) in pubblico, in piazza, quella di Breganze – prima patria di questo nettare che dà il nome alla doc.
Alla «Prima» del Torcolato di Breganze, accorrono, assieme alle autorità regionali e una folla di curiosi, anche decine e decine di giornalisti provenienti da tutto il mondo. La manifestazione anche quest’anno è stata preceduta da una degustazione di dieci Torcolato presentati dai dieci soci dello speciale consorzio di tutela che si è formato nella cittadina vicentina.

Sono stati anni importanti – dicevamo - per il Torcolato, questo vino corposo e versatile, che non teme gli abbinamenti più impegnativi, anche al di fuori del dessert; di un bel colore giallo oro carico, ricco di fragranze che richiamano il miele e l’uva passa; questo vino antico, tipico dell’alto vicentino, è ottenuto dall’uva vespaiola che da almeno mezzo millennio si coltiva in quest’area. Grazie alla «doc» e all’impegno di tutti i produttori del Consorzio Vitivinicolo di Breganze, il Torcolato ha saputo conquistarsi un significativo spazio di nicchia nei mercati nazionali e internazionali, dando lustro di riflesso a tutta la Denominazione d’Origine Controllata, la «Breganze» appunto, che si stende nella zona collinare da Thiene fino a Bassano e copre anche parte della pianura lungo le ghiaiose grave del torrente Astico.
La singolare manifestazione della spremitura pubblica, in assoluta anteprima, rappresenta l’unità dei produttori della zona. Il mosto che sgorga dal torchio, infatti, si ottiene utilizzando una piccola ma rappresentativa partita di uve appassite da ciascuno dei 10 produttori aderenti al Consorzio di Breganze.
Un territorio tutto da scoprire quello di Breganze, in cui i vitivinicoltori fanno il loro lavoro con passione ed ottimi risultati. E anche se il Torcolato è forse il vino più famoso della zona, non sono da sottovalutare i vini rossi e i bianchi ormai storici come il Tocai rosso (abbinato solitamente al baccalà), il Vespaiolo, i Cabernet e Merlot e l’ormai classico Breganze Rosso.
E che dire delle grappe e i distillati? Assolutamente da provare quelli di Torcolato, dal sapore raffinato. Insomma, teniamo d’occhio questa gente di Breganze! Potrebbe stupirci presto con l’aggiunta alla doc di quell’ambita «g» (di garantita) che già ora il Torcolato si merita.

Sostene Schena


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