Allevatori che nel 2007 gestivano circa 4.500 stalle ed hanno totalizzato una multa da 1 miliardo e 870 milioni. Nel 2008 non sono stati fatti passi avanti. Circa 1500 hanno già splafonato anche quest’anno con una sovrapproduzione di 628mila tonnellate che costerà 160 milioni di euro. Oggi la burocrazia è uno dei grandi avversari dell'agricoltore. Basti pensare che su 365 giorni all’anno di lavoro 110 vengono dedicati alle carte, che sono chieste dall’Europa, da Roma, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni. Le quote non soddisfano la richiesta interna del Paese; le quote coprono solo il 56% della domanda del mercato. C’è un 40% abbondante di latte che deve essere importato dall’estero. Le politiche comunitarie danneggiano fortemente l’Italia favorendo paesi come Olanda, Germania e Francia che consumano meno latte. In Italia ogni anno 300 aziende sono costrette a chiudere perché non ce la fanno a chiudere i propri bilanci in positivo. Con buone probabilità la cifra lieviterà non poco in chiusura 2008. Il prodotto sempre meno retribuito. Dati alla mano da oltre tre anni il parmigiano reggiano viene venduto a 7 euro al chilo perdendo ogni volta 1,50 euro. Stesso discorso per il latte alimentare che viene venduto entro un range tra i 30 e i 34 centesimi al litro. Le multe agli allevatori sono solo la superficie del problema.
Sui tavoli del ministero delle Politiche agricole esiste una soluzione concreta e seria per risolvere il problema delle quote-latte. Da Roma a Bruxelles il passo sarà breve. Il ministro Luca Zaia presenterà il piano il 18 novembre giorno di chiusura dell’Health check una soluzione nel pieno rispetto della legge che consentirà agli allevatori di produrre nella regolarità e garantirà che il pagamento delle multe avvenga con procedure trasparenti e legali. Intanto all'Unione europea il ministro si prepara a chiedere un aumento di quote. Non si tratta di una nuova produzione, ma una regolarizzazione del latte già prodotto in Italia. L’altro caposaldo della proposta riguarda la creazione di un fondo europeo per consentire il necessario "soft lending" all’indomani del primo aprile 2015 data in cui chiuderà questa lunga stagione delle quote. "È facile prevedere che, senza aiuti, il prezzo del latte in Europa potrebbe crollare perché ci sono già paesi in Europa in cui un litro di latte costa 23 centesimi", prevede il ministro ripromettendo di lavorare per "sburocratizzare" l’agricoltura. (f.pio)
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