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Applicazione tecniche di Aikido |
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Applicazione tecniche di Aikido |
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Alla luce del successo delle precedenti edizioni, il GOSHIN-DO VALTROMPIA organizza un nuovo corso per principianti con decorrenza da LUNEDÌ 5 FEBBRAIO nella PALESTRA DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI INZINO.
Il corso è composto da dieci lezioni (una lezione settimanale di un'ora dalle 20.30 alle 21.30), escluse le prime due lezioni che sono gratuite.
Il programma del corso prevede: un’adeguata preparazione fisica, tecniche di base di autodifesa, applicazione delle stesse con partner, esercizi di rilassamento. Verrà introdotto anche l’uso delle armi quali il jo (bastone) e il ken (katana di legno).
Infatti, il Fondatore diceva spesso che l' universo Aikido si compone di tre parti inscindibili: Tai Jutsu, Aiki Jo e Aiki Ken. Le metodologie di insegnamento sviluppate e applicate per decenni da Saito Sensei ad Iwama, erano fondate sull' unione di queste tre componenti. Abbiamo quindi individuato i tre capitoli principali.
TAI JUTSU ovvero l' Arte del corpo, raggruppa le tecniche eseguite affrontando un avversario disarmato. Esse si dividono in Katame Waza (immobilizzazione) e Nage Waza (proiezione). Ogni tecnica può poi essere applicata in modo attivo ("entrando" omote) oppure in modo passivo ("uscendo" ura). Sono previste tecniche per "difendersi" da aggressioni posteriori o multiple: sia con prese alle varie parti del corpo sia con pugni o colpi. Una peculiarità è offerta dalle tecniche eseguite in ginocchio.
Aiki Jo e Aiki Ken (Buki Waza) ovvero l' uso del bastone e della spada in Aikido.
La preparazione all' uso delle Armi è graduale: forme di base insegnano e correggono il maneggio e le posture, altre si occupano di sviluppare la potenza (respirazione), altre ancora avviano alla fluidità dei movimenti. Lo studio prosegue poi con esercizi di armonizzazione con un avversario fino ad ottenere l' idoneità al combattimento.
Le relazioni tra Tai Jutsu e Buki Waza sono molteplici e importanti. Saito Sensei non perdeva occasione per ricordare la loro dipendenza. Non potevano quindi mancare tecniche di difesa da attacchi portati con le armi. Di conseguenza, tra i compiti principali dell’insegnante ci sono quelli di rendere piacevole ed appagante la "consuetudine dell' esercizio", di ispirare e non di costringere, di favorire e non di reprimere. Un'atmosfera serena, rilassata, unitamente alla serietà e alla dedizione degli atleti sono il presupposto per una proficua e duratura permanenza nell' Arte.
Il corso è rivolto a giovani e adulti di ambo i sessi e ai praticanti di altre arti marziali che volessero completare il loro bagaglio tecnico in campo delle applicazioni di autodifesa.
Si assicura l’acquisizione tecnica fin dalle prime lezioni. |