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Si tratta purtroppo di due “brutte” partite o saranno stati due incredibilmente pesanti segnali d’allarme? Come sempre in questi casi si ricorda che il pallone è “rotondo” e che è vero tutto ed il contrario di tutto. Ogni analisi (e quindi ogni analisi uguale o contraria) rispetto allo stato di grazia o di disgrazia del Brescia hanno le loro belle ragioni. La risposta la darà il campo già sabato prossimo ad Avellino. A me non resta che essere rimasto deluso ed amareggiato per alcuni significativi motivi. Il primo dei quali è perché il Brescia di Nedo Sonetti non ha saputo approfittare (già nella partita contro il Livorno) della possibilità di balzare in testa alla classifica. La chance era servita sul piatto d’argento dai risultati degli altri campi. Pazienza abbiamo detto tutti quanti. Ci rifacciamo in casa. Già! Purtroppo è arrivata invece la prima sconfitta in casa. In un Rigamonti sempre più deserto (non so se siamo arrivati a 3000 spettatori) il Piacenza non ha certo demeritato di portare a casa i 3 fatidici punti, quasi non credendo a se stesso ed alla visione di un Brescia abulico.
Sì, perché la cosa più grave è proprio l’abulìa. Giocatori che sembravano trascinarsi spaesati sul rettangolo di gioco. Sono mancate totalmente (ma non è novità assoluta) la grinta, la decisione, la voglia di fare gol. Ma soprattutto non ho assolutamente visto né la determinazione, né quel pizzico di necessaria “cattiveria” che è quella che ti permette di superare qualche inevitabile lacuna.
Insomma pareva che ai nostri non dispiacesse più di tanto perdere. So che naturalmente non è e non può essere così, ma i “nostri” apparivano troppo – come giudizio finale – a quelle pagelle dove trovi scritto, per i giovani studenti “…buone le qualità ma non s’impegna ed è spesso distratto”.
Sveglia! È ovvio che nulla è perduto. Anzi con un campionato così, come quello che stiamo vivendo... Però non si dimentica il vecchio saggio popolare che sentenzia che “ogni …lasciata è persa”. Quant’è vero! Anche non riferendosi esattamente al risultato di una partita di calcio…
Piero Gasparini |