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Villa significa casa di campagna o villa senza cinta in contrapposizione al castello che invece era circondato da mura anche se vi si può scorgere nella parte alta dell'abitato un resto di basamento di fortificazione.
Carcina deriva dal volgare Carectina o Caricetina, cioè luogo paludoso con giunchi, che in seguito fu bonificato dai Benedettini di Sant'Eufemia. Qui si trova la casa più antica di tutto il comune nei pressi della Chiesa parrocchiale, di proprietà della famiglia Frassine. È altresi detta la “porta della valle”, proprio in riferimento all'arco e ai dazii che vi si trovavano e un certo scalpore continua a fare l'idea della attuale Amministrazione del Sindaco Evaristo Bodini di spostare fisicamente il cancello della Valle da Carcina alla rotonda di Villa.
Cailina deriva da casilina o casa piccola; tale abitazione dovrebbe corrispondere ad una vecchia costruzione nei pressi di via Puglia. Intorno alla fine del XVIII secolo, quando ancora Carcina "alta" non esisteva e Villa corrispondeva all'incirca all'area dal ponte fino alla chiesa, veniva definita come "il paese che per estensione territoriale superava Villa e Cogozzo". In seguito alla costruzione delle trafilerie in località “Rassega” questa percezione è andata perduta, nonostante buona parte dei dirigenti abitasse nei dintorni della Chiesa di Cailina. Nel 1700 la sua popolazione viene definita "atta ai maneggi" ovvero, atta a creare situazioni poco chiare da cui ricavarne un certo vantaggio: il riferimento è al tentativo portato avanti sotto l'amministrazione veneta di andarsene dal comune di Villa Cogozzo e di unirsi a S. Vigilio per via degli sgarbi ricevuti dai concittadini che, senza curarsi di questa frazione, costruirono un unico ponte carrabile tra le opposte rive del Mella in vicinanza di Pregno, obbligando i cailinesi a passare più spesso tramite S. Vigilio che Villa per arrivare al capoluogo provinciale. Alcune fonti indicano che San Michele,chiesa di chiara origine longobarda, non era l'unico centro di culto del paese ma che vi era in origine un secondo centro, probabilmente identificabile con la parte sottostante la casa del prete, attaccata alla chiesa, che divenne parrocchiale solo nel tardo 1958, dopo che l'amministrazione diocesana prese atto di un comportamento tenuto per secoli dai cailinesi che erano soliti non recarsi alla parrocchiale di Villa per seguire le funzioni.
Cogozzo vuol dire luogo a punta, cocuzzolo. qui nacque quel Quistini che, amico personale di Zanardelli divenne una personalità a livello nazionale e che nonostante ciò era solito passare le sue settimane di svago in “Sella dell'oca”. A lato del campo sportivo vi era probabilmente la strada romana che attraversava il Mella in frazione Noboli di Sarezzo.
Pregno significa casa diroccata: qui si hanno le prime documentazioni di un insediamento romano in valle, località Zignone, precedenti sia alla villa ritrovata a Cogozzo che all'acquedotto. Da questa località passava per l'appunto l'acquedotto romano, tuttora visibile sia qui che in un punto della triumplina in frazione Costorio a Concesio, che portava l'acqua potabile da Lumezzane alla città di Brescia. La tradizione vuole che fosse chiamato "Condotto del Diavolo" ed in un antico documento del 1300 veniva denominato "Cuniculum Priegni". Un’antica leggenda narra che i santi patroni Giovita e Faustino crebbero appunto nel “castrum” di Pregno in località Zignone.
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