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“La Provincia di Brescia con il 78% supera la media regionale (70%) di Comuni che hanno messo a disposizione di altri Enti una cartografia del proprio territorio e questo - ha sottolineato l’assessore al territorio, Francesco Mazzoli - ci consente di gestire nel modo più corretto la pianificazione provinciale. Molto però c’è ancora da fare”. Questo il messaggio uscito al termine della giornata di studio che l’Assessorato provinciale al Territorio e l’Università di Brescia hanno organizzato nei giorni scorsi nella sala consiliare della facoltà di Ingegneria, a Brescia, fornendo informazioni sugli strumenti messi a disposizione delle Amministrazioni locali e dei tecnici progettisti per governare il territorio.
“La pianificazione del territorio – ha precisato Mazzoli nell’introdurre i lavori della giornata - ha bisogno di una quantità enorme di informazioni che devono essere condivise tra gli Enti per essere funzionali ad una corretta attività progettuale. A tale scopo sono stati realizzati i Sit (Sistemi informativi territoriali) che secondo la nuova legge regionale dovranno sempre più passare da semplici strumenti di archiviazione e gestione delle banche dati territoriali a strumenti capaci di analizzare, interpretare, aggregare i dati e restituirli in modo tale da fornire informazioni utili ai decisori pubblici”.
Ma non solo. “I Sit – ha proseguito Mazzoli – saranno sempre di più strumenti per l’esercizio della democrazia in quanto metteranno a disposizione di tutti, quelle conoscenze che sono alla base delle decisioni. Condividere informazioni consente di evitare quei rischi che si corrono quando le notizie sono nelle mani di pochi e questo favorirà un controllo, anche da parte della popolazione, sulle scelte degli amministratori”.
In questo percorso di aiuto ai processi decisionali degli Amministratori e di controllo sulle scelte fatte, un compito fondamentale lo svolge la tecnologia. Per questo la Provincia di Brescia ha sviluppato il ruolo dei Gis (Sistema informativo geografico) e messo a disposizione di tutti, attraverso internet, il materiale e le informazioni in suo possesso. Un maggiore utilizzo delle banche dati già ora disponibili, consentirà così anche in futuro una gestione più efficace delle complesse problematiche del territorio.
Tutti gli strumenti per approfondire la conoscenza del territorio sono dunque ben accetti ma, come ha sottolineato Roberto Busi, direttore del Dicata (Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente) “l’analisi del dato non può essere rilegato esclusivamente al computer” ed ecco che diventa fondamentale la formazione degli operatori “compito questo assolto anche dall’Università”.
Un processo lungo quello intrapreso dalla Provincia che comporta anche un’evoluzione culturale ma che già oggi svolge un ruolo fondamentale sia di coordinamento sia di supporto ai Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, mettendo a disposizione banche dati, competenze tecniche e software appositamente sviluppati per le analisi preliminari e sovracomunali.
“Il funzionamento a regime del Sit nel minor tempo possibile – ha ricordato ancora l’assessore Mazzoli – per le Amministrazioni locali vuol dire riduzione di costi e risparmio burocratico. Codificare e condividere le procedure che portano alla verifica di compatibilità dei Pgt comunali (Piani di governo del territorio) da parte della Provincia, porterà decisioni più rapide riducendo i rischi di incorrere in errori anche solo formali”. |