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Una bella panoramica di Lumezzane |
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Durante il 2008, il Centro di statistiche e di analisi produttive ha svolto un’indagine, a livello nazionale, legata allo sviluppo industriale e umano del nostro Paese. I territori che fanno bella figura dal punto di vista produttivo e dell’accoglienza sono stati presi in considerazione, con il dominio dei primi nell’Italia settentrionale e dei secondi nel Mezzogiorno. Nella presentazione dei risultati, avvenuta a Mantova, nell’ambito dell’indagine definita “L’Italia dei territori”, è giunto il dato che potrebbe dare uno stimolo in più alle imprese valgobbine, nonostante la crisi economica. La ricerca ha registrato la nascita, durante il 2008, di agglomerati urbanistici con conformazioni territoriali predisposte per lo svolgimento di attività imprenditoriali e manifatturiere, aiutate anche dalla presenza imponente delle grandi città cui si affiancano. Nel caso di Lumezzane, il territorio formato prevalentemente da aziende e la vicinanza a grandi città come Brescia e soprattutto ovviamente Milano, hanno aiutato il comune valgobbino ad entrare nella storia. Il Forum dei territori ha tenuto conto di 126 comprensori, ossia unità territoriali complesse, evoluzione dei semplici comuni e distretti, con caratteristiche produttive e di accoglienza. Gli ambiti territoriali, oggetto d’indagine, sono favoriti, da una parte, dai rapporti di vicinanza con grandi città dotate di sviluppo economico a livello internazionale e, dall’altra, da province e piccoli territori che presentano caratteristiche storiche e culturali strategiche. In base a queste proprietà, la ricerca in esame potrebbe ottenere sviluppi futuri.
Quali altri fattori hanno fatto sì che Lumezzane, così come altri comuni italiani, sia diventato oggetto di studio? Innanzitutto, occorrono determinate proprietà territoriali. Anche se si parla di singole realtà, la condensazione geografica, con aree comuni e convergenti, senza dissonanze, aiuta certamente l’ambiente in cui si opera. Un altro elemento fondamentale è l’organizzazione efficiente del territorio: la possibilità di reperire facilmente risorse finanziarie e di sfruttare al meglio quelle già in dotazione, sia umane che produttive, concorre a definire la struttura di un paese.
Un tema che aggiunge punti verso l’eccellenza è, poi, la cultura collettiva: la volontà di mantenere l’ordine tra le strutture presenti sul territorio, sia di carattere paesaggistico che storico, aiuta a mantenere la responsabilità verso il territorio di interesse. Lumezzane trova risposta anche in un quarto criterio impiegato dalla ricerca del Censis, quello delle relazioni internazionali. L’attività valgobbina ha raggiunto il prestigio perché è riuscita nell’intento di conquistarsi uno spazio oltre i confini nazionali, soprattutto verso l’Oriente, che fino a dieci anni fa rappresentava l’area d’incontro più importante a livello mondiale. Eccellenza, tuttavia, non è solo sinonimo di produzione e di investimenti, ma anche di rapporti all’interno della filiera. Le aziende lumezzanesi, da questo punto di vista, non sono particolarmente note per scontri economici o per eccessiva concorrenza, se non oligarchia commerciale. Inoltre, la realtà industriale del Gobbia presenta svariati cambi di produzione, dai casalinghi ai rubinetti, fino ai raccordi. Questi elementi hanno trovato parere positivo all’interno dell’indagine, non facendo altro che aggiungere punti importanti per il risultato finale. 71 centri produttivi e 65 territori di accoglienza, per un totale di 1759 comuni, più di un milione di imprese e un fatturato pari a quasi il 25 percento del Pil nazionale. Sono i risultati diffusi dall’ente di ricerca, che mostrano l’eccellenza italiana. Nell’ambito della produzione, dove dunque è stato studiato con ottimi voti il caso di Lumezzane, sono state prese in considerazione le principali realtà manifatturiere. Da questo punto di vista, la forte vocazione settoriale espressa dal territorio (casalinghi, rubinetti…), la capacità organizzativa della produzione con imprese leader del mercato, solide filiere, intraprendenza imprenditoriale e la propensione verso altre realtà produttive, accrescono la riconoscenza verso l’attività valgobbina. Il risultato finale vede, tra i 71 territori produttivi, la presenza di dieci centri con una valutazione superiore all’80 percento e, al quarto posto, con la votazione di 83/100, domina proprio Lumezzane.
È un numero importante, visto che si trova a pari merito con le altre due posizioni, mentre il primo centro (Rivera del Brenta, in provincia di Venezia) presenta un voto pari a 84.
Fabio Zizzo |