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Dalla rete informatica i ragazzi scaricano canzoni e musica in barba ai divieti ed alle minacce di sanzioni. Così è in flessione il mercato discografico. All'apparenza nulla di allarmante, ma certamente una spia del cambiamento in atto, dal punto di vista tecnologico e comportamentale. La vendita di brani musicali online è cresciuta. Un trend che si ripropone da qualche anno e che sottolinea la progressiva sostituzione delle forme di fruizioni tradizionali di musica con quelle legate alle tecnologie digitali, come risulta da un'indagine che ha rilevato come oltre al mercato discografico sono in diminuzione anche le vendite degli strumenti musicali, l'istruzione e la formazione alla musica, il ballo e gli spettacoli dal vivo. Secondo chi se ne intende "Il significato vero di questi cambiamenti è che ogni anno circa un milione di persone acquista uno strumento musicale per studio, professione o hobby, e produce musica". Si tratta di un importante fenomeno culturale, lontano però dal peso che la pratica musicale ha in paesi quali Germania, gli Stati Uniti o Giappone. "Abbiamo ancora molta strada da percorrere soprattutto sul piano dell'alfabetizzazione musicale delle nuove generazioni, incluso il reinserimento della musica nella scuola visto anche come sistema culturale per combattere il disagio giovanile e l'abbandono scolastico". Nel paese dei santi, degli eroi dei poeti e di altre professioni artistiche assistiamo a festival della canzone come quello di Sanremo da poco concluso che invece d'essere una vera autentica festa di educazione alla musica s'è trasformato in una diatriba di polemiche e contrapposizioni tra artisti e politici.
Per i responsabili della politica a Sanremo i compensi sono stati esagerati. Gli artisti a loro volta hanno risposto infastiditi ai politici di pensare ai problemi della nazione. Che sono una infinità. Ma pare che per gli uni quanto per gli altri ad avere priorità sia il vil denaro che fa comodo agli artisti per vivere tra lussuosi agi ed ai politici per mantenere prebende che alla resa dei conti gravano sulle tasche della gente comune costretta a versare tasse e gabelle esorbitanti varie ad ogni piè sospinto.
Franco Piovani |