|
Trovare oggi ancora dei libretti con i classici “balloon” e con gesti onomatopeici, come il “toc toc” (il rumore della porta) o lo “smack” (il gesto del bacio), rappresenta la volontà di raccogliere pezzi d’antiquariato e di scegliere il collezionismo. L’arte del fumetto ha avuto ampio riscontro anche a Lumezzane, teatro, in questi giorni, di una mostra dedicata proprio ad artisti in erba, alla prima esperienza con la matita in mano e con la volontà di realizzare una propria storia. La rappresentazione artistica è in questi giorni nella sala dell’Associazione Culturale Musicale “Quelli della piazza”, in Via Fonte Fano n.8, a Fontana. L’ambientazione non è casuale, visto che da alcuni mesi è stata dedicata un’area rivolta ai giovani, tra una sala di musica dal vivo e un’ampia zona dedicata al ballo. La rassegna ha reso protagonisti nove autori, di cui alcuni, a giudicare dalle scene rappresentate, dimostrano già l’arte professionale del fumetto e troverebbero fondamento nella volontà di realizzare un proprio progetto. L’esposizione delle brevi storie disegnate è il risultato finale di un corso, realizzato in dieci lezioni e tenuto dal fumettista professionista, Andrea Mutti, detto “Red”. L’eco della prestigiosa arte visiva ha avuto ampia diffusione anche oltre i confini valgobbini, vista la presenza di aspiranti fumettisti provenienti da Bione, da Ponte Zanano e da Mompiano. L’iniziativa ha ottenuto ascolto, per quanto riguarda Lumezzane, da quattro disegnatori. Costruiti sulla traccia e su alcune scene e battute stilate dal maestro Mutti, i fumetti hanno rispecchiato la creatività e l’essenza degli autori che si sono cimentati con la matita, il pennarello e la fantasia. Alcune rappresentazioni sono più professionali, simbolo di precedenti esperienze in questo campo, mentre altre hanno puntato soprattutto sulla caricatura, sullo stereotipo e sulla bellezza estetica. La storia messa a punto prevede la presenza di giovani ragazzi alle prese con il mondo professionale e con i problemi familiari, invitati a partecipare ad una riunione di lavoro (sabato) e con la mente rivolta ad un killer spietato, autore di crudi omicidi e sconosciuto alla polizia. La traccia continua con il protagonista che, uscito dal ristorante (luogo dell’incontro) a notte inoltrata, decide di accompagnare un’amica verso casa, provando sentimenti d’affetto e di difesa contro la paura del buio malfamato e delinquente della città. E il finale sorprende… In base a questo schema, gli autori hanno deciso di dare un tono a volte tipico dei film noir o gialli, altre volte con un’impostazione da detective. Anche i titoli dei fumetti sono frutto della creatività artistica. Si spazia da “Ottobre” (il nome del killer), a “Killer Ottobre” ambientato in un dipartimento della polizia di New York, da “Incontro fatale” a “Rosso Cremisi”, fino a “The secret side story” e a “Kiss”. In molti fumetti può essere ammirato anche il tocco dell’artista, in alcuni casi evidenziato con un breve tratto di matita e in altri con un segno più pesante di pennarello, in alcuni dando più attenzione al lato sentimentale e in altri a quello più stupito. L’impostazione comune a tutti gli autori pone attenzione sull’uso dell’inquadratura, quasi da set cinematografico, e sul forte uso di dettagli, prima mostrando una tazza di caffè caldo e poi il titolo, in prima pagina sul giornale, che mostra la notizia del killer. E tutto avviene in quartieri abbandonati e sporchi, dove regna l’indifferenza e la delinquenza. La mostra sta avendo ampio successo, sia per il tema originale che presenta, sia per il modo in cui l’associazione culturale degli “Amici dell’arte” ha predisposto il percorso fumettistico. Grazie a questo, si sta già pensando al futuro, con la riproposizione del corso, ancora tenuto da Andrea Mutti, ma con maggiore spazio per gli autori. Saranno proprio i disegnatori, infatti, a mettere mano non solo alle scene, ma anche alla storia e agli intrecci. (f.z.) |