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L’AATO (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) della provincia di Brescia, l’ente che ha il compito di organizzare i servizi idrici e pianificare gli interventi infrastrutturali necessari al loro miglioramento ed efficientamento, ha fissato tra gli obiettivi primari del Piano d’Ambito la realizzazione di schemi di collettamento e depurazione a valenza intercomunale in grado di affrontare e risolvere le problematiche ambientali e sanitarie connesse alla mancanza di trattamento delle acque reflue, assicurando, in particolare, una maggior tutela delle acque dei fiumi e dei laghi bresciani.
“In particolare il Piano d’Ambito - spiega il Presidente Enrico Mattinzoli - ha previsto tra gli obiettivi prioritari la definitiva soluzione delle annose problematiche connesse allo stato ecologico e alla qualità delle acque del fiume Mella eliminando progressivamente tutti gli scarichi non depurati (sia dei reflui civili che dei consistenti e maggiormente inquinanti reflui industriali) attualmente presenti ancora in grande quantità in Valle Trompia (solo il 14% della popolazione gode attualmente del servizio di depurazione). L’eliminazione dei suddetti scarichi si sta rendendo possibile grazie alla realizzazione di collettori che convoglieranno tutti i reflui della Valle Trompia al depuratore intercomunale di Verziano dove, una volta completate le opere, sarà possibile garantire il trattamento delle acque ad un bacino che ricomprende 29 Comuni ubicati nell’hinterland del capoluogo”.
Attraverso la stipula di specifici Accordi di Programma, sono in fase di realizzazione lavori per oltre 25 milioni di euro per la realizzazione del sistema di collettamento e il potenziamento del depuratore di Verziano, schema depurativo che nella sua totalità avrà un costo di 150 milioni di euro che l’AATO ha programmato di completare nei prossimi sei anni.
“Attualmente la potenzialità del Depuratore di Verziano - sottolinea l’Arch. Fausto Baresi rappresentante del Comune di Brescia nel cda dell’AATO - è di 320.000 A.E., ma a regime il depuratore sarà in grado di trattare le acque reflue di 600.000 abitanti. Le dimensioni in gioco consentono di impiegare per il trattamento delle acque tecnologie moderne e innovative, nella fattispecie un processo di ultrafiltrazione a membrane cave immerse, che garantiscono una migliore qualità delle acque in uscita dall’impianto. La qualità del refluo in uscita sarà tale da permettere di riutilizzare tali acque in agricoltura consentendo quindi di limitare il prelievo diretto dalla falda”.
“Il mio sogno - conclude Mattinzoli - è quello che si possa tornare a pescare del Mella”. |