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Una scienza che, spesso, non trova verifiche concrete, ma che viene sempre più amata e velata da un senso di mistero: l’astronomia. Parlare di questa materia, in Valgobbia, vuol dire riecheggiare le figure del planetario e dell’Osservatorio astronomico, entrambe targate “Serafino Zani”. Le attività realizzate dai due enti fanno capo ad un’associazione bresciana del Villaggio Sereno, l’Unione Astrofili Bresciani, presieduta da Claudio Bontempi e costituita da circa 15 scienziati dediti alla divulgazione, alla ricerca e alla didattica. L’esperienza della Lumezzane scientifica è, per quest’anno, a metà strada. Chiuso, fino al prossimo autunno, il planetario, sarà l’Osservatorio astronomico il protagonista delle uscite e visite da parte dei cittadini valgobbini e non solo. Il 7 aprile, infatti, ha riaperto i battenti la struttura presente sul colle San Bernardo, che permetterà agli accaniti di astronomia di cimentarsi con il telescopio e di esaudire le proprie curiosità. La scienza dello Spazio attrae sempre di più per il suo mistero, la sua fantasia e la possibilità di esaminare con i propri occhi quello che succede oltre i confini terrestri. È proprio la fantasia, oggi, a spingere i più piccoli verso il cielo stellato, il sole e la luna. Da questo punto di vista, le favole dei miti e delle costellazioni hanno rappresentato l’incipit per chiamare i giovani della fascia preadolescenziale e diffondere una cultura che non è mai verificata al 100 percento. Non importa che la formula matematica non rispetti pienamente la natura e i suoi comportamenti, perché è il divertimento il segnale più esatto per chi vuole avvicinarsi all’astronomia. Naturalmente, l’associazione bresciana si occupa anche di ricerca e di documentazione, coadiuvata dal Centro studi e ricerche “Serafino Zani”. I risultati, nel momento in cui sono divulgati, possono essere la base portante sulla quale poggia lo Spazio. Cosa vuol dire divulgare? È certamente una parola da intellettuali, ma il significato non lo è: rendere semplice ciò che può essere difficile. E questo si presta molto al linguaggio della scienza. Scienza che, attraverso il planetario e l’osservatorio, ha trovato molti estimatori, giovani e adulti, bambini e anziani. Le attività ludiche della tenda di via Mazzini, con la simulazione delle costellazioni, e il telescopio dell’osservatorio astronomico hanno risvegliato le curiosità di un sistema che è stato aspramente criticato nel corso della storia e che trova, oggi, continui studi e divertenti lezioni applicative. In particolare, le “favole del cielo”, lette durante il periodo del travolgente successo in torre Avogadro, sono state un cavallo di battaglia del planetario di Lumezzane, con la ripresa dei miti greci e di antiche costellazioni. L’attività scientifica non è legata solo a risultati sperimentali, ma anche all’istruzione verso futuri “cervelloni” e lavoratori del campo. Infatti, vengono organizzati periodicamente degli stages per l’uso del telescopio (discreta partecipazione) o per scambiare le informazioni oggetto di continua ricerca, così come un “manuale di istruzioni” per l’organizzazione e la gestione di un planetario. 250 attività in un anno: sono questi i numeri, ma possono aumentare nel corso del tempo, che esprimono l’importanza dell’associazione, operante a Lumezzane dal 1993. Il sogno comune sarebbe quello di realizzare uno spettacolo di luci, stelle e musica a favore di tutti, piccoli e adulti. Intanto, si pensa a quest’anno internazionale dell’astronomia con alcune idee che potrebbero trovare compimento nei prossimi mesi. Il 21 aprile, all’osservatorio, si parlerà di Galileo Galilei e delle sue importanti scoperte scientifiche che hanno rivoluzionato il senso comune. Entro la fine dell’anno, invece, si procederà all’assegnazione del nome “Lumezzane” ad un piccolo pianeta scoperto dal Centro studi e ricerche “Serafino Zani” e al protagonismo di alcuni oratori della provincia di Brescia, che prenderanno un nome astronomico per la propria attività estiva. Spazio è, però, anche sinonimo di ambiente. E l’associazione, da questo punto di vista, è in primo piano. Le giornate nazionali contro l’inquinamento luminoso e a favore dei planetari sono state le grandi conquiste del gruppo bresciano.
Fabio Zizzo
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