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Il dipinto è stato trafugato dalla settecentesca parrocchiale di S. Giacomo di Carcina il 18 giugno 1983. Se ne riproduce la fotografia, ricavata da una diapositiva fortunosamente ritrovata or ora, nella speranza che il pregevole dipinto possa ritornare ad essere ricollocato al di sopra della vasca battesimale.
Nei depositi della parrocchia ancora si conserva l’elegante cornice lignea dorata, con qualche brandello già appartenente alla tela ad olio del << Battesimo>>, che sappiamo essere opera del valente pittore bresciano Luigi Campini, databile al 1853, anno in cui l’artista realizzò la pala della Madonna Addolorata con i simboli della Passione, S. Luigi Gonzaga, S. Dorotea martire e S. Angela Merici, da poco ristrutturata con finezza da Romeo Seccamani di Anfo, per il bicentenario della canonizzazione della venerata santa originaria di Desenzano, grandemente benemerita per la promozione della donna nel ‘500 e non solo. Don Franco Bonazza, parroco di Carcina dal 1985, tramite il VALTROMPIASET rimarca l’appello alla restituzione dell’opera, << tanto cara ai fedeli del paese >>. Chissà che il miracolo avvenga davvero. << Sarebbe una gioia grande per tutti>>, rileva don Franco, che proprio nell’ultimo decennio – oltre alla parrocchiale di S. Giacomo ed alla chiesa di Pregno – ha restaurato gran parte delle opere d’arte, dalla pala cinquecentesca di S. Rocco alle tele di Pietro Scalvini ed Antonio Paglia del ‘700, alle Vie Crucis.
In attesa dello sperato ritrovamento, non è da escludere che si possa realizzare una copia del dipinto del Campini.
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