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Il nome di «Lumezzane» ad un asteroide, l’apertura di una nuova stanza nel planetario e alcune attività specifiche per il prossimo anno scolastico. Sono numerose le iniziative promosse dall’Unione Astrofili Bresciani e dal Centro Studi e Ricerche «Serafino Zani» per il 2009, anno mondiale dell’astronomia. Nel 1609, infatti, 400 anni fa, Galileo Galilei svolse le prime osservazioni al telescopio. L’oggetto spaziale che lo scorso Natale ha reso celebre il comune valgobbino, è stato scoperto nel 2005 dagli scienziati Marco Micheli e Gianpaolo Pizzetti, tramite l’Osservatorio astronomico sul colle di San Bernardo. Dopo le prime sperimentazioni sono serviti altri tre anni per conoscerne la forma definitiva. È stata una ricerca complessa, ma conclusa bene, secondo le voci degli astrofili bresciani che, per mezzo delle parole di Ivan Prandelli, hanno notato come l’oggetto sia stato identificato da un telescopio amatoriale tra oltre 40 mila frammenti. Al contrario, le più grandi attrezzature che vigilano l’universo continuamente non hanno visto quel “puntino”. Oggi l’asteroide è poco più grande di 3 km, viaggia nello spazio da circa quattro anni, è luminoso quanto una lampadina di 7W vista da 300 mila km e si sposta ad una velocità inferiore a quella terrestre. La nuova aula didattica, invece, aperta dal 17 maggio al Planetario, ha il nome di «Stanza delle meraviglie» e intende chiamare il pubblico verso i temi scientifici, non solo l’astronomia. Il locale, realizzato grazie anche alla volontà della presidente dell’International Planetarium Society, Susan Button, disporrà di oggetti, immagini e reperti soprattutto verso gli studenti, che potranno approfondire le proprie conoscenze durante il percorso scolastico. Uno spettacolo astronomico, con la proiezione delle galassie ad opera di strumenti sofisticati, sarà il fiore all’occhiello di quella domenica. Attrezzature che saranno portate dall’America e dalla stessa presidente dell’organo sovrano sui planetari, che racchiude 700 membri in 45 Paesi del mondo. Uno di questi è rappresentato dal Centro «Serafino Zani», con il quale la collaborazione continua da 19 anni pieni di incontri e conferenze di divulgazione scientifica. La biologia, le scienze naturali e la meteorologia saranno altre discipline insegnate e, insieme alla nuova «ludoteca della scienza», entreranno a far parte del nuovo programma scolastico. In questo senso, il sacrificio e l’investimento operati da Lumezzane l’hanno portato ad essere conosciuto anche a livello nazionale. L’elogio è arrivato dai responsabili del settore, tra cui Tarcisio Zani, membro del Centro Studi e Ricerche che opera da 15 anni sul territorio valgobbino e Massimo Della Valle, primo astronomo bresciano.
Fabio Zizzo |