E poi una grande immagine che presentava due riferimenti: «Mecnavi 1987» e la stessa azienda torinese nel 2007. Era il biglietto d’ingresso per la torre Avogadro di Lumezzane, teatro, pochi giorni fa, di una rappresentazione artistica di scopo sociale. Lo scorso 15 maggio, infatti, alla presenza dell’artista Sara Poli e della direttrice artistica Laura Staffoni, è stata inaugurata l’installazione «Giardino. Le morti bianche». L’evento, che rientrava nella rassegna «Apriti libro», è stato descritto dai protagonisti come un progetto per porre l’attenzione su tutte le vittime del lavoro. Sara Poli ha diffuso alcuni numeri sulla situazione del lavoro negli ultimi anni. 1341 morti nel 2006, 1260 nel 2007, 1140 nel 2008 e 200 vittime all’inizio di quest’anno. In Europa perde la vita un operaio ogni 2 minuti e mezzo, con 6 mila vittime totali all’anno.
Nel corso della visita alla mostra andavano in onda video e suoni realizzati da Vinz Beschi, Irene Tedeschi e Roberto Di Filippo. La fatica lavorativa, le martellate e i trapani in azione hanno creato suggestione in Avogadro. Le vittime del lavoro non hanno età e non ci sono privilegiati: padri di famiglia, giovani intraprendenti e persone vicino alla pensione. Il rosso color sangue delle vittime, ma anche della vita frenetica, dei sentimenti e della passione, ha contraddistinto l’intera rappresentazione, mentre l’immagine all’uscita della torre ricordava che, dopo oltre vent’anni, la gente continua a morire sul lavoro. (f..z.)
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