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 Nr.7 del 19/03/2007
 
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AVAMPOSTO 46
SUDAMERITALIA


  


La prenderò molto alla larga, accennando ad un fatto accaduto circa due anni fa nell’officina della Mototekna, di cui io e mio fratello siamo titolari.
Parlando del più e del meno con un nostro cliente, venni a conoscenza di una situazione che mi rese orgoglioso della mia famiglia tutta, e di uno zio da parte di madre in particolare.
Verso questo zio, avevo, ed ho tuttora, un affetto smisurato. Persona colta, onesta, intelligente, amante dell’opera e dei classici della poesia, mi aiutò nel modo più naturale possibile a diventare quello che sono: un ignorante consapevole. Ma torniamo alla storia. In quel di Lumez’Angeles, l’Enel aveva bisogno anni fa, di montare un traliccio nella proprietà di un vecchio, che possedeva una ventina di mucche e nient’altro. Erano mesi che la stessa corteggiava e blandiva il “vecchiaccio” affinché fornisse l’autorizzazione all’impianto, ma non c’era verso di riuscire a convincerlo. Usarono l’ultima carta possibile, mio zio Giuseppe, un loro dipendente. Un uomo la cui dirittura morale richiederebbe una tesi universitaria. L’incontro si svolse a prati aperti, tra persone dal volto pulito, e, saputo il vecchio che mio zio era il figlio del “Tone de Barc”, uno dei mediatori più “creduti” della Valle, che lo aveva ben consigliato nell’acquisto di una mucca gravida, firmò con tre croci la profanazione del suo piccolo appezzamento. Storie vecchie? È vero. Sono vecchie storie che nessuno vorrebbe ascoltare. Bruciano troppo. Parlano di uomini che avevano una sola parola e che combattevano per difenderla.

Mio nonno Antonio mi portava spesso il giovedì al mercato di Sarezzo. Negli anni tra il cinquanta e il sessanta, per ogni bambino era un luogo meraviglioso come il circo. C’era un’infinità varietà di animali; galline, pulcini, faraone, maiali, asini, cavalli, mucche, pecore, capre, tacchini, uccelli di ogni tipo, ed una calma, una tranquillità nel mercanteggiare, che più che compravendite, sembravano conversazioni tra amici.
Attimi di civiltà che ho visto ripetersi per anni. Nessun avvocato, niente notai, cartacce zero, solo un enorme, reciproco rispetto. Bastava una stretta di mano, uno sguardo, la presenza di un testimone non necessario, e la transazione aveva luogo. Distanze siderali con la visione che ho avuto ieri 21 febbraio mentre la maggior parte dei telegiornali trasmetteva la visione di quell’accozzaglia di “maleducati ignoranti” che frequentano il Parlamento in generale, e il Senato in particolare.
Sequenze squallide, che niente e nessuno potrà giustificare. Lanci di cartacce, insulti di ogni genere, invettive ignominose, spintoni e molto altro.
Ricordo che un amico di mio nonno perse il diritto al voto negli anni cinquanta, perché aveva con un tiro di fionda rotto un lampione.
Una pena sproporzionata all’esiguità del danno. Quanto vorrei che la stessa severità fosse applicata oggi nei confronti dei nostri deputati, dei nostri onorevoli.
Lo stesso Andreotti che il 21 febbraio è stato corresponsabile della momentanea caduta del Governo Prodi, fino agli anni ottanta è stato giudicato “connivente e complice della mafia”. Reato provato, purtroppo caduto in prescrizione. Vi chiedo, che diritto ha un simile individuo di essere eletto senatore a vita? Come spiegarlo ai nostri figli? E non è il solo, con l’aiuto dei “cercatori di scaglie” ho cercato di ricostruire l’elenco (incompleto” di quelli che tutto potremmo chiamare, meno che onorevoli, e che siedono al Governo gratificati in un mese, di quello che per gli operai è lo stipendio di un anno. Queste persone maturano il diritto alla pensione dopo soli trentadue mesi, mentre a noi chiedono unanimemente trentacinque lunghi anni, e ancora sembra non bastare.

Scriveva Beppe Grillo sul suo sito “www. beppegrillo.it”.
“Chi è stato condannato in via definitiva, non deve più sedere in Parlamento. Un parlamentare non può rappresentare i cittadini se è stato condannato dalla giustizia italiana in via definitiva, e se la legge lo consente, va cambiata la legge”. Vi lascio con la lista parziale, dei presunti onorevoli.
Ho omesso volutamente il partito di appartenenza, perché è l’uomo che deve rispondere del proprio operato, indipendentemente dalle indicazioni del proprio partito.

Enzo Carra deputato. Condannato a 1 anno e 4 mesi definitivi, per false dichiarazioni al Pm su tangenti Enimont

Massimo Maria Berruti deputato. Condannato a 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo tangenti Guardia di Finanza.

Giorgio Galvagno deputato. Ex sindaco socialista di Asti, nel ’96 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso ed omissione di atti di ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute politica, (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli artigiana nello scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti).

Augusto Rollandin senatore. Ex presidente della giunta regionale Valle D’Aosta, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione nel ’94, a 16 mesi di reclusione, due milioni di lire di risarcimento dei danni della Regione per abuso d’ufficio: favorì una ditta “amica” nell’appalto per la costruzione del compattatore di rifiuti di Brissogne. Dichiarato decaduto dalla Corte di Appello di Torino, in quanto “ineleggibile”, nel 2001 si candida al senato con l’Union Valdotaine, i Ds e i Democratici.

Marcello Dell’Utri senatore. 2 anni definitivi per frode fiscale e false fatturazioni a Torino (false fatture Publitalia); ha patteggiato a 6 mesi a Milano per altre vicende di false fatture Publitalia.

Antonio dal Pennino senatore. 2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese.

Giorgio la Malfa deputato. Condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito Enimont.

Umberto Bossi eurodeputato. 8 mesi definitivi per tangenti Enimont.

Vito Monsignore eurodeputato. 2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedale Asti.

Alfredo Vito deputato. 2 anni patteggiati e 5 miliardi di vecchie lire restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli.

Antonio Tommasini senatore. Medico chirurgo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni per falso.

Egidio Sterpa deputato. Condannato a 6 mesi definitivi per tangente Enimont.

Walter de Rigo senatore.1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del Ministero del Lavoro e della CEE per 474 milioni di vecchie lire in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda.

Caogero Sodano senatore. Già sindaco di Agrigento, condannato definitivamente a 1 anno e 6 mesi per abuso di ufficio finalizzato a favorire i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali.

Gianni de Michelis eurodeputato. 1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione e per le tangenti autostradali del Veneto; 6 mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont.

Giampiero Cantoni senatore. Come ex presidente della Bnl in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta. Ha patteggiato la pena e risarcito 800 milioni di vecchie lire.

Vittorio Sgarbi deputato. 6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, cioè del Ministero dei Beni Culturali.

Vincenzo Visco deputato. Condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria; 10 giorni di arresto e 20 milioni di vecchie lire di ammenda, più “l’ordine di ripristino dei luoghi”. Cioè la demolizione delle opere abusive.

Alfredo Biondi deputato. 2 mesi patteggiati per evasione fiscale a Genova. La sentenza di condanna a suo tempo resa dal tribunale di Genova nei confronti di Alfredo Biondi è stata revocata in data 28 settembre 2001 per intervenuta abrogazione del reato.

Gianstefano Frigerio deputato. Condannato a Milano a oltre 6 anni di reclusione definitivi per le tangenti delle discariche (3 anni e 9 mesi, per corruzione) e per altri due scandali di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento illecito).

Paolo Cirino Pomicino eurodeputato. 1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione fondi neri Enimont.

Lino Jannuzzi senatore. Condannato definitivamente a 2 anni e 4 mesi per diffamazioni varie. È stato graziato dal Capo dello Stato proprio mentre stava per finire in carcere.

Siamo proprio sicuri che sono questi “i migliori che abbiamo”?


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