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Su 43 votanti (a scrutinio segreto) 28 sono stati i pareri favorevoli, 8 i contrari e 7 gli astenuti. A lasciare i banchi prima della votazione sono stati alcuni esponenti del Pd, il gruppo dei Verdi, i consiglieri dell’Italia dei Valori, e del Gruppo Misto e di Sinistra per un’altra Lombardia. Tra le principali novità della legge: lo snellimento nel passaggio della caccia da vagante ad appostamento fisso e viceversa (è l'emendamento 325 che modifica la legge regionale 26 del 1993). Chi pratica la vagante potrà scegliere il capanno per 15 giorni (non più 10) a partire dal 1° ottobre (e non dal 1° novembre, come in passato). Chi ha scelto l'appostamento fisso potrà passare alla vagante per 15 giorni a partire dalla terza domenica di ottobre. Altra novità: alle associazioni venatorie con forte rappresentanza territoriale sarà possibile far parte degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini di caccia.
L’Udc per bocca del capogruppo Gianmarco Quadrini e dell’assessore Mario Scotti parla di provvedimento equilibrato che "rispetta le radici culturali della caccia". Soddisfazione da Acl e Ucl, Associazione ed Unione cacciatori Lombardi. Il coordinatore Regionale Acl, Fortunato Busana, dichiara: "Questo risultato è frutto dell’impegno profuso dai partecipanti al tavolo interprovinciale della caccia, voluto dalla nostra associazione ed assurto ormai a punto di riferimento regionale per la materia venatoria".
Commenti anche da Lega Nord: "Sottolineiamo l'inserimento del frosone fra le specie cacciabili, ottenuto grazie all'impegno del Carroccio" riferisce Monica Rizzi. Marco Bruni, presidente di Federcaccia Brescia: "Soddisfazione per l'approvazione degli emendamenti, ma rammarico perché non è stato inserito lo storno tra le specie in deroga". Il commento di Domenico Grandini, presidente regionale Anuu: "Una buona legge per cui ringrazio i consiglieri che l'hanno voluta e sostenuta". Soddisfatto Adriano Pizzini (presidente Arcicaccia Brescia): "Bene per le quattro specie in deroga, ma si dovrebbe inserire lo storno tra le specie cacciabili". Dionigi Guindani spiega: "Siamo stati decisivi nell'assicurare il numero legale. Noi del gruppo Centro-sinistra per la Lombardia abbiamo votato a favore perché riteniamo che il mondo venatorio una realtà da non sottovalutare, costituita prevalentemente da ceti popolari, da lavoratori e pensionati".
Fin qui i commenti positivi per la nuova legge sulle attività venatorie. Di tutt’altro tono il commento di Osvaldo Squassina (Sinistra Unaltralombardia): "Un atteggiamento del centrodestra irresponsabile che svilisce l'istituzione stessa. Formigoni non era in aula e il suo assessore ha taciuto, mentre la sua maggioranza ha approvato una legge anticostituzionale". Arturo Squassina (Pd) commenta: "Quando arriveranno le multe europee avevamo chiesto che fossero i consiglieri regionali a pagarle di tasca propria; la multa ricadrà comunque sulle tasche di tutti i lombardi".
Gli ambientalisti di Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Wwf in un comunicato congiunto criticano la decisione e si appellano alla normativa europea: "Ai cacciatori lombardi sarà consentito abbattere oltre un milione di uccellini, tra peppole, fringuelli, pispole e i sempre più rari frosoni. Un centinaio di consiglieri regionali hanno deciso il destino di circa 5 tonnellate di becchi, piume e poco più, per abbattere i quali, occorrerà spargere nel territorio qualcosa come 50 tonnellate di pallini di piombo". Le solite esagerazioni? La battaglia anticaccia non si ferma e c’è da aspettarsi dell’altro. Basterà avere pazienza per vedere riprodotte le solite inutili contestazioni.
Franco Piovani |