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Dal Rigamonti sono passatii più grandi campioni del calcio mondiale: da Maradona a Baggio, da Rivera a Totti e Del Piero, Baresi, Van Basten, Cannavaro, Hagi e Guardiola Ma sono solo alcuni degli atleti del calcio visti nell'impianto della città,
purtroppo obsoleto. Il 19 settembre 1959 il sindaco Bruno Boni tagliò il nastro che diede inizio alla vita di un impianto entrato sempre più, fisicamente e moralmente, nel cuore della città. Boni che del calcio e del Brescia in particolare, aveva fatto una delle sue più grandi passioni e favorì il percorso che portò alla nascita del nuovo Rigamonti fin nella prima metà degli anni '50 in quanto lo "Stadium" di viale Piave ormai inadeguato. L'8 maggio 1954 il problema venne affrontato dal Consiglio comunale. "Il Coni ha destinato 180 milioni per la costruzione del nuovo stadio - disse Boni - : non possiamo ristrutturare il vecchio stadio, e non possiamo nemmeno costruire quello nuovo a San Polo perché esistono problemi di nebbia e, quindi, di visibilità". Il progetto iniziale, poi rivisto, prevedeva una pista di atletica (condizione imposta dal Coni) e
tribune per 45 mila persone (divenuti poi 27 mila).
Il 19 settembre 1959 lo stadio nuovo di zecca venne inaugurato, il Brescia divenne il protagonista assoluto di una grande storia. Attorno allo stadio sono nati palazzi e villaggi. Il centro cittadino si è progressivamente allargato e avvicinato. Così da alcuni anni la questione "stadio" rimane tra gli argomenti insoluti e perciò sempre in evidenza. (f.pio)
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