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 Nr.18 del 28/09/2009
 
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I gioielli di Tavernole
II Comune di Tavernole, un tempo di Cimmo, è uno dei più antichi della Valle Trompia


   La Chiesa di San Filastrio


Le due località si trovano citate già nel XII secolo, quando la comunità di Cimmo collaborò nel 1123 alla costruzione della pieve di Bovegno Il nome deriva da "taberna" (osteria), che può significare anche officina. Fino al 1927 il nome del comune era Cimmo, derivante da "shim" o "shima", oppure dal latino "summus" (cima). Nel 1927 il paese assunse la nuova denominazione di Tavernole-Cimmo e gli furono aggregati Pezzoro e Marmentino, il quale ultimo recuperò la propria autonomia nel 1955.
San Filastrio è considerato il gioiello artistico e il monumento principe della Valle Trompia. La costruzione è formata da tre ambienti vicini e distinti: la chiesa al centro, la sacrestia di S. Domenico a nord e a sud l'armonioso portico terminante con la cappella di S. Rocco o cappella Amadini dal nome del venerato sacerdote qui sepolto. Sulla controfacciata due affreschi portano la data 1523, ma presbiterio e pareti interne della navata sono decorati da affreschi della fine del '400 che si ispirano al Foppa e al Ferramola. Restaurata negli anni scorsi, la sacrestia con volte a vela è interamente affrescata con scene della vita di S. Domenico di tipologia trecentesca mentre la cappella di San Rocco, dei primi del '500, è decorata con affreschi votivi ed episodi della vita del santo e di Sebastiano Cosma e Girolamo.
Pregevole è pure la Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo apostoli, edificata a partire dal 1899 nel luogo dove nel 1523 era stata edificata una cappella, della quale rimane il portale in pietra scura. La dedicazione deriva forse dai possedimenti tavernolesi dell'omonimo monastero bresciano. La chiesa attuale fu disegnata da Carlo Melchiotti e contiene, al priimo altare di sinistra, un polittico d'ispirazione belliniana (1530 circa) proveniente da San Filastrio. Inoltre la pala della Madonna con Bambino e Santi è di scuola del Celesti, con ai lati due statue lignee attribuite ad Antonio Callegari. Gli affreschi sono di Giuseppe e Vittorio Trainini (1924).

Nella frazione di Cimmo la Parrocchiale è dedicata a San Calogero. Citata già nel 1302, dipendeva dalla pieve di Bovegno e si costituì in parrocchia nel `400. L'attuale edificio è frutto di ampliamenti e rimaneggiamenti del primo `700. La decorazione con stucchi e affreschi è dovuta a Pietro Scalvini, autore dei quindici ovali (1752) che attorniano la Vergine del Rosario attribuita al Gandino, della Trinità e angelo custode (1751) e della Madonna con Bambino e santi (1765). È invece attribuita a Pier Maria Bagnatore la Madonna con Bambino e santi (1583) che si trova al centro dell'ancona maggiore (1774). Notevole una soasa lignea di Giovan Battista " Boscaì" di Levrange (1749).

Nella frazione di Pezzoro, la Chiesa Parrocchiale è dedicata a San Michele arcangelo. È di linee sei-settecentesche, con decorazioni a stucchi e affreschi del 700. É attribuita al Pialorsi (Boscaì) di Levrange o ai Bonomini di Bione la settecentesca soasa dell'altar maggiore, contenente la pala di San Michele forse di Francesco Giugno. V'è inoltre un ritratto di San Carlo Borromeo attribuito a Grazio Cossali (1610 circa).


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