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 Nr.21 del 26/10/2009
 
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Giudici di Pace in crisi
Solo due giorni alla settimana. Il lunedì e il martedì arrivano a Brescia due cancellieri, uno da Montichiari e uno da Chiari

Ma restano scoperti i giorni dal mercoledì al venerdì. La situazione intanto rimane critica per il coordinatore dei giudici di Pace, Nicola Nesi il quale teme che l’ufficio non reggerà il carico del lavoro aumentato per il flusso in aula di immigrati irregolari per rispondere del reato di clandestinità davanti alla giustizia. Lo prevede il pacchetto sicurezza entrato in vigore l’8 agosto scorso. "Ma come possiamo affrontare con efficienza anche questo compito se a mala pena siamo in grado di tenere il passo con le cause civili e penali assegnate ai nostri uffici?". È il magistrato a porre la domanda per il fatto che nelle aule di Via Vittorio Emanuele mancano i cancellieri. Otto giudici (l’organico ne prevede 25) per due sezioni (cinque per quella penale e tre per la mista) e nessun cancelliere qualificato che possa presiedere le cause penali, tra cui rientrano i procedimenti per il reato di clandestinità.
Per risolvere temporaneamente la situazione ed evitare lo stallo, è stato proprio il coordinatore Nicola Nesi a firmare un’ordinanza con cui conferisce ai cancellieri con qualifiche inferiori a quelle richieste l’incarico di presiedere alle udienze.
Da Roma a Brescia, passando per Palazzo Loggia il Ministero ha autorizzato e delegato il Comune a provvedere ma nonostante l’urgenza nulla è accaduto. Pare che un’impiegata della Loggia con le qualifiche necessarie abbia fatto domanda per il trasferimento, ma che dal Comune non abbiano dato una risposta.
Anche per questo non si risolleva il sistema giustizia da una crisi che sembra irreversibile (f.pio)


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