Un traguardo che corona nove anni di sforzi, da quando con la fondazione dell’Associazione Mille Miglia si è addivenuti alla realizzazione prima del restauro dell’ex monastero benedettino risalente al 1008, poi dell’allestimento del Museo, ospitato al suo interno.
Oltre a coincidere con i cinque anni di vita del nostro Museo, questa data richiama il centenario del Manifesto del Futurismo. Anno cruciale il 1909, nel quale si realizzano, il 13 maggio, il primo Giro Ciclistico d’Italia a Milano, l’8 agosto a Brescia in castello, l’Esposizione Internazionale delle Applicazioni dell’Elettricità e infine dall’8 al 20 settembre, nell’ambito della manifestazione stessa, il Primo Circuito Aereo Internazionale di Brescia-Montichiari.
Celebrare lo spirito fattivo, l’attrazione prepotente verso la modernità industriale e tecnologica dei primi anni del ‘900, ossia i tratti caratterizzanti del pensiero futurista, permette di evidenziare la cultura del nostro «Bresciano Fare Quotidiano» del quale andiamo orgogliosi nel mondo.
Affermazioni quali «Un Auto-mobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della vittoria di Samotracia» (Filippo Tommaso Marinetti) o «L’Automobile è femminile perché ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice» (Gabriele D’Annunzio) sono state incarnate da Brescia con l’epica stagione delle Mille Miglia (1927-1957): manifestazione che, ancor oggi, ripropone i caratteri propri della società industriale bresciana tanto legata al mondo dell’Automotive.
Noi soci fondatori del Museo (Enzo Cibaldi, Vittorio Palazzani, Gianpiero Zappa) con l’amico Stefano Santini, grazie anche al sostegno del Veteran Car Club Musical Watch e dell’Archivio Storico del Museo delle Mille Miglia, abbiamo reso possibile il recupero, il riordino e la valorizzazione di un patrimonio di memorie, di lavoro e di successi che attestano il ruolo svolto da Brescia tra il 1899 e il 1957 di precorritrice e interprete a pieno titolo della miglior lezione del movimento futurista.

Enzo Cibaldi