Gianni Boschetti è uno di quegli amici che non si possono mai dimenticare.
Il suo sorriso accattivante, il suo modo di fare sempre affabile e gentile ma allo steso tempo deciso e sicuro delle sue posizioni ne hanno fatto, per quanto ho potuto conoscerlo, un unico nel suo genere. Di carattere quasi invidiabile. Sempre disponibile e buono, collaborava sempre quando gli veniva richiesto. Non si tirava mai indietro. Non si arrabbiava “esternamente” ma lo capivi bene quando era in fibrillazione. E di motivi allora ne avevamo in comune. Ci siamo, infatti, incontrati con frequenza all’inizio degli anni ’90 quando insieme ad altre persone costituimmo l’Associazione Culturale Valletrompia ancora oggi vivace e costantemente protagonista dell’editoria valtrumplina e bresciana. Allora era la volta dei numerosi incontri culturali, politici, sociali ed economici che organizzavamo in ogni paese della nostra Valle. E Gianni non mancava mai sia per organizzare sia per predisporre, con il suo oculato modo di fare, la logistica. Come non ricordarmi ad esempio delle sue “bandierine” della ACV. Le ho ancora sul mobile del mio studio a casa, le ho ancora qui in Via San Carlo nella sede della ACV. E siccome dopo ogni incontro vi era il “pranzo di lavoro” Gianni aveva preso l’abitudine di decorare i piatti con il ricordo della ACV. Ne ho davanti a me uno che, attorno al tradizionale logo ACV, vede la scritta “Anche i Presidenti mangiano” riferito a me naturalmente, che allora ero il Presidente della ACV. Gianni era così irrisorio, quasi provocatorio, mai violento nelle sue affermazioni ed era veramente simpatico. Sono stati almeno una decina d’anni di riunioni – spesso per la verità non proprio strettamente necessarie – nel corso dei quali abbiamo fatto tanto per la nostra Valtrompia nel senso della diffusione dell’immagine. Molti ricordano ancora (prima che io fondassi e diressi “il giornale della Valtrompia”) la rivista mensile “L’AMELLO”. Era prestigiosa e per moti anni l’abbiamo editata. Poi i tempi passano, passano anche gli impegni comuni ma è sempre rimasto fra noi una specie di feeling culturale.
Gianni boschetti nasce a Montichiari il 23 aprile del 1936. Già da molto giovane ha la predisposizione al disegno e l’interesse per le vignette “umoristiche”. Viene anche premiato dalla “Domenica del Corriere” per l’invio di una sua barzelletta. Con altri due amici fonda a Montichiari la Associazione dei boys-scout, ma dopo le scuole di avviamento professionale si trasferisce a Gardone V.T. dallo zio Battaglia e impara l’arte dell’orologiaio. Nel 1962 apre a Vobarno un negozio di orologeria ed alla fine del 1968 ritorna a Gardone V.T. ed apre negozio di orologeria ed ottica. Nel frattempo si sposa con la gentile signora Marilena ed ha un figlio, Giorgio.
Appassionato di “umorismo” (come ricordavo) collezione nel frattempo tanti, tantissimi libri di umoristi italiani e di tutto il mondo, e non solo libri di umorismo, ma anche libri di fotografie, di aeronautica,moto d’epoca, automobilismo, illustrazioni, design.
Prevale però sempre il soggetto JACOVITTI. Nel 1995 è vicepresidente del Club Jacovitti che ha sede a Roma ed organizza, con altri, varie mostre a Roma (memorabile la EXPO-CARTOON), a Milano, a Torino e nel 2001 collabora anche a Sarezzo all’organizzazione della mostra dedicata ad Jacovitti, di gran successo. Chi non lo ricorda con il suo “Galletto”, una delle moto d’epoca che usava regolarmente e con la quale ha partecipato al raduno del “GALLETTO VALLESPLUGA”.
Questo ( e certamente tanto altro) era Gianni Boschetti. Quando decise di ritirarsi dal lavoro per dedicarsi a quei “passatempi” con i quali si sapeva divertire e si rilassava, ci ha lasciati il 17 giugno di questo 2009. Ciao, Gianni “con umorismo” proprio come avresti voluto tu. (p.g.) |