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 Nr.4 del 08/03/2010
 
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''Il trasporto A''
Rileggo spesso le poesie dei bambini di Telezin


   Telezin


Ne consiglierei la visione anche a tutti quelli che si sono schierati a fianco delle forze al potere in Israele, e che hanno giustificato come atto difensivo la strage di 1400 palestinesi nella striscia di Gaza. Molti, troppi, erano bambini. Walter Roth era un ebreo, un ebreo adulto, che il 18 dicembre 1942, rivolgendosi ai bambini internati a Telezin, disse: “Strappati alla nostra gente, da questo terribile male, non permetteremo ai nostri cuori di farsi indurire dall’odio e dalla rabbia, ma oggi e per sempre il nostro più alto scopo sarà l’amore per i nostri simili e il disprezzo per gli scontri razziali, religiosi e nazionali”.
Parole inascoltate, strade mai percorse, in spregio ai sei milioni di morti vittime della pulizia razziale dell’Imbianchino.

Vi lascio con la poesia di uno dei bambini di Telezin, che ha per titolo “Il trasporto A”


IL TRASPORTO “A”

Gente affranta, distrutta,
cammina lungo la strada.
I bambini sono completamente esausti.
Hanno pacchi sulle loro spalle,
il trasporto “A” sta partendo per la Polonia.
I vecchi vanno, vanno i giovani,
i sani vanno, vanno i malati.
Nessuno di loro sa se potrà sopravvivere.
In questo modo va il trasporto “A”,
molti altri lo seguirono.
Morirono a migliaia, nulla e nessuno li aiutò.
La donnola tedesca
è sempre più assetata di sangue.

Zdenek Weinberger


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