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La serata di presentazione è fissata per mercoledì 17 marzo con inizio alle 20.30 nella Chiesa Vecchia di Lumezzane S. Sebastiano. Sono previsti gli interventi di Don Roberto Lombardi, Responsabile della Pastorale Universitaria della Diocesi di Brescia e di Lucio Facchinetti Assessore alla Cultura del Comune di Lumezzane.
Nel trentennale della morte di Paolo VI si è fatto il punto sul magistero del Papa bresciano e tutti hanno convenuto che il suo pensiero è un punto fermo, attuale e fecondo della dottrina cattolica. Nel contempo ci siamo resi conto della necessità di promuovere e valorizzare il magistero del nostro Papa.
All’interno di questa esigenza, si colloca il nostro progetto di avvicinare il vasto pubblico alla conoscenza di una figura di alta spiritualità e umanità.
Per quanto riguarda il cammino di conoscenza del magistero di Paolo VI, il progetto prevede la realizzazione del film “Paolo VI e il monte Guglielmo”. Il film è interamente girato sul Monte Guglielmo. Abbiamo fatto questa scelta perché nell’analizzare il testo, ci è venuta spontanea la domanda: da dove parla questa scrittura? Sicuramente da un luogo in cui le cose terrene appaiono lontane mentre le cose del cielo stanno sorgendo all’orizzonte. La scrittura è sospesa, non appartiene più alla terra ma ancora non appartiene al cielo. Per questo motivo si è pensato di girare il film in cima ad una montagna. Le montagne apparentemente sono radicate nella terra, in realtà partecipano alla sfera celeste, come nuvole, vento, luna, sole, pioggia, neve, ghiaccio. Ci si inerpica a piedi, ci si scioglie nel paesaggio attraverso la fatica e la penitenza, per poter incontrare la purezza e la verità: «Quanto più si sale, mano a mano che c i avviciniamo alla meta, tanto più la parola si riduce e cresce il dialogo interiore».
Si anela alle vette per sete di Assoluto.
Le parole del Papa bresciano non possono che riecheggiare su una montagna bresciana: il Monte Guglielmo, perché il Guglielmo è
- la montagna bresciana per eccellenza;
- perché è una montagna sacra: “Nessuna montagna bresciana infatti offriva al meglio l'idea di una possente base ad un altare o monumento che volesse significare una offerta degli uomini al Cielo, che riassumesse una riconsacrazione a Dio di tutta la terra e di tutta l'umanità”, scriveva Mons. Antonio Fappani;
- perché sul finire del 1800, fu scelta tra le montagne lombarde per rappresentare il ventesimo secolo che stava per aprirsi;
- perché per la costruzione del monumento al Redentore fu dato l’incarico ad un giovane avvocato, una delle personalità di spicco fra i cattolici bresciani: Giorgio Montini, padre di Giovanni Battista, il futuro papa Paolo VI.
TRACCIA DEL FILM
Un gruppo di studenti universitari un attore e un ragazzo lasciano momentaneamente il mondo, ovvero la società con le sue libertà, costrizioni, necessità, e raggiunge il luogo in cui la Terra – le leggi fisiche che la regolano - dimentica se stessa: la cima di un monte. Lassù interpretano il testo di Paolo VI Pensiero alla morte.
TRAMA DEL FILM
Il monte Guglielmo, la montagna più cara ai bresciani, è definita da Antonio Fappani la montagna sacra di Brescia giacché suggerisce “l'idea di una possente base ad un altare o monumento che volesse significare una offerta degli uomini al Cielo”; ed è la montagna di Paolo VI. Fu suo padre, Giorgio Montini, giovane avvocato della città, a sopraintendere alla costruzione del monumento al Redentore, ed è sulle sue spalle che il futuro Paolo VI raggiunse la vetta.
Un gruppo di studenti universitari, un attore e il ragazzo Lamorte, raggiungono la cima del Monte Guglielmo per meditare il “Pensiero alla morte” di Paolo VI. In questo luogo non luogo, sospeso tra la terra e il cielo, dove il passato come il presente vivono a partire dal futuro, essi sono portatori di un’esperienza spirituale incredibile. Riflettendo su questo scritto essi comprendono che la Terra, in quanto parte della creazione, non può essere identificata con il Mondo, l’insieme delle società che la abitano, e che l’uomo, nonostante, sia fatto di Terra e di Mondo, non è la sommatoria di questi due elementi. Al contrario, l’uomo sorge nello scarto tra la Terra (la natura) e il Mondo ( la società e le sue regole). In questo scarto, il pensiero che riflette su se stesso senza accontentarsi della propria ragione, ma che si apre al mistero dell’Altro e dell’Oltre.
“Tra Terra e il Mondo. Paolo VI e il Monte Guglielmo”
Genere: cortometraggio
Durata: 33 minuti
Idea: Roberto Lombardi e Giuseppe Marchetti
Interpreti: Ermes Scaramelli, Bexhet Morina, e gli studenti universitari: Marika Dell’Arte, Andrea Goffi, Stefano Gaffurini, Davide Manenti, Angela Merlini. Mario Nicoliello, Chiara Tognali, Davide Zampatti
Sceneggiatura: Giuseppe Marchetti e Roberto Lombardi
Fotografia e montaggio: Rodolfo Bisatti
Tecnico del suono: Marta Bavero
Attrezzista/elettricista : Mario Pigatto
Assistente di produzione: Anna Danesi
Regia: Maurizio Pasetti
Repertorio riprese aeree: Italo Uberti
Repertorio Immagini: Giornata mondiale della gioventù 2008
Produzione: Associazione culturale il Burdigalense
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