|
Il libro è, da subito, di quelli che ti prendono e poi ti affascinano. E ti fanno riflettere e pensare intensamente ed intuitivamente al senso profondo della vita e della malattia, di qualsiasi malattia, con tutte le conseguenze del caso.
Il libro ti affascina perché, pur avendo ben conosciuto l’autore fin dalle mie giovanili frequentazioni dell’alpestre (come direbbe l’amico storico, da ogni punto di vista, Carlo Sabatti) frazione di Magno di Gardone V.T. non mi aspettavo certo che l’Edoardo avesse motivazioni strettamente letterarie. Infatti, l’ho sempre inquadrato, come lui stesso ammette, in una dimensione ragionieristica. Lui era ed è il contabile per eccellenza, il segretario tesoriere di ogni associazione di cui sapessi, lui lavorava in banca...
Le sue parole ne “IO LO SO tu… prova” assumono via via il fascino discreto della cronaca, dell’autobiografia, della storia, della tradizione, dell’amore per le proprie origini e dell’amore per la propria famiglia e tanto altro.
Il libro ti affascina, e per certi versi ti sa commuovere, perché la storia familiare di Edoardo, la cronaca della malattia d suo figlio si fa più ampia, si fa cronaca e storia sociale sempre più diffusa ed allo stesso tempo sempre più sostanziale. Rimandando sempre ad alcuni principi che vengono più e più volte di fatto ribaditi: il desiderio di voler essere d’aiuto agli altri, il volontariato, il disinteresse, la quasi bramosia di conoscenza e di verità, in ogni campo.
È perché non dirlo? Io ho intravisto nelle pagine del volume una forte critica al sistema sanitario, inteso come baronia, anzi feudo assoluto dal punto di vista della dotazione di attrezzature tecnico-scientifiche di “eminenti” signori medici… Da questa situazione, da questa metodologia di scelta di una “macchina” piuttosto che di un’altra ne sono derivate, e chissà quanto purtroppo non ne sappiamo, tangenti e corruzioni a più non posso. È tutto tacitamente e discretamente sottinteso nello strato alto e sostanziale delle parole con le quali Edoardo Sabatti racconta i suoi contatti con medici e tecnici del settore.
Il libro non è e non vuol essere un romanzo ma ruota però tutto intorno alla malattia di suo figlio, una psoriasi devastante, che spinge Edoardo testardamente in maniera stupenda e meravigliosa a studiare, a ricercare, a rintracciare, a scoprire, ad acquistare, ad usare una macchina (la “Bicom”) che sa selezionare velocemente nel corpo allergie e incompatibilità alimentari.
E numerosissime sono le testimonianze riportate da Edoardo Sabatti rispetto a quanti a lui si sono via via rivolti semplicemente per continuare a poter sperare di guarire ed a guarire, effettivamente.
Ed Edoardo risponde anche anticipatamente e pubblicamente alle inevitabili domande che io mi sono subito posto e che ognuno di noi si porrebbe di fronte al volume: perché scrivere un libro? E la convalida scientifica della scoperta? Perché Sabatti non ha fatto o non fa il medico? La “Bicom” è una panacea per tutti i mali?
Un motivo in più per regalarci questa preziosa lettura. (p.g.)
|