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 Nr.7 del 29/03/2010
 
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La strada era l’acqua
A Sarezzo, in Biblioteca, per la serie “Incontri con l’Autore” lo scrittore Davide Sapienza ha presentato il suo libro “La strada era l’acqua”, edizioni Galaad


   Davide Pazienza


“Cosa succede se a narrare è l’acqua? Il viaggio della canoa di Dario Agostini da St. Moritz ad Istanbul si eleva dai quattromila chilometri a seme letterario”
Per il più grande landscape writer americano, Barry Lopez, autore di “Sogni Artici” e “Uomini e Lupi”, “Davide Sapienza ha creato un nuovo genere letterario”.
Da quando i suoi libri hanno colpito i lettori per quella che Raul Montanari definisce “un’esperienza totale, felicemente anomala” della letteratura italiana, i temi portanti della poetica di Sapienza sono stati lentamente portati verso il centro di un’arena letteraria che fatica a ritrovare la voglia di esplorare. Ecco che “La strada era l’acqua” rivela un altro importante tassello del mosaico. Cosa succede se a narrare é l’Acqua? Parte da una storia vera Davide Sapienza e ci conduce nel regno del Grande Viaggio (Geografico), utilizza segnavia concreti per entrare nelle vene della vicenda umana: chiede al lettore di essere complice e ascoltare l’Acqua Narratrice.
È così che il viaggio della canoa di Dario Agostini si eleva dai quattromila chilometri di acqua percorsi tra St Moritz a Istanbul a seme letterario, mentre quest’uomo insegue un’idea geografica dalle Alpi al Danubio e al Mar Nero, attraverso dieci nazioni, sino all’approdo sulla soglia d’Oriente, Istanbul, su quel fiume che è “un susseguirsi di punti di non ritorno”. Sapienza dà all’acqua la conduzione del vascello letterario, interrogandolo sul Grande Viaggio della mente verso nuovi orizzonti dell’immaginario.
È quello che emerge dalla lettura di un libro capace di raccontare l’inconscio e immaginare le nuove avventure dell’uomo nella vita. “La strada era l’acqua” affida il Racconto al dialogo tra conscio e inconscio - l’io narrante è l’acqua e l’io narrato l’uomo e il suo viaggio. Non ci sono tragedie né catastrofi qui, solo il mistero la (ri)scoperta dell’Uomo sulle vie del mondo.
E il viaggiatore-ombra Rubha Hunish (I diari di Rubha Hunish, 2004), divenuto il giovane Ismael (La valle di Ognidove, 2007), ora è un navigante sicuro di una sola cosa: esplora il tuo futuro, vivi la tua vita.


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