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Ma quello che si sono trovati davanti i ricercatori dell'Università Francois-Rabealis di Tours, in Francia, è stato uno straordinario esempio di parassitismo delle vespe che ha posto una immediata domanda, la risposta alla quale è stata sconcertante. Si tratta di questo.
I Bracònidi sono una famiglia di Insetti molto utili in agricoltura, perché distruggono enormi quantità di insetti nocivi, essendo parassiti di larve di insetti dannosi. Per questo vengono impiegati nella lotta biologica. Diffusi in tutto il mondo, contano oltre cinque mila specie.
Differiscono da quella di altri generi per le minori dimensioni delle specie componenti. Le femmine sono tutte provviste di ovopositore con il quale depongono le uova all'interno del corpo di altri insetti, nei quali la larva vive da parassita.
Le vespe del genere bracònidi «parassitano» bruchi di farfalla. Vi iniettano un uovo da cui, poi, si svilupperà una larva che, dall'interno, mangerà il suo ospite. E il sistema immunitario de! bruco, non reagisce? Non attacca l'intruso? No, non fa né l'una né l'altra cosa, perché...
Cento milioni di anni fa, l'antenato delle vespe bracònidi ha «addomesticato» un virus capace di bloccare il sistema immunitario dell'organismo che infetta, integrandone i geni nel proprio genoma. Cosicché, da quel momento, il Dna di questi bracònidi contiene una vera e propria arma genetica.
Quando la vespa inietta l'uovo nel bruco, le sue ovaie producono anche particelle virali che bloccano la risposta immunitaria del bruco una volta entrate nel suo organismo. Questo fatto consente alla larva della vespa di svilupparsi del tutto indisturbata.
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