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M’incammino svelta, svelta sul sentiero che porta verso il Castello delle Meraviglie. I prati sono costellati di bianche pratoline, di giunchiglie, occhieggia il fiordaliso e nel cielo si rincorrono tuoni e nuvole grevi di pioggia.
Arrivo, prendo fiato, entro ma dov’è il castellano? Non riesco a capire. Forse sono nel Paese dei Balocchi, ma i balocchi dove sono? Cammino curiosa. Non sono balocchi ma liriche dipinte da mani di bambini. Incomincia così il rincorrersi di suoni e di colori: incontro capanne di paglia scrive una bimba di 6 anni: “Sono le prime case dei primitivi”. È tutto molto interessante, qualcosa attira la mia attenzione colori sgargianti colpiscono il cuore. Sembrano Kandiski, le cupole di Kiev… chissà! Osservo un quarto di luna rosa nel cielo verde. Leggo: il nostro tesoro è la foresta incantata! Nella foresta ci sono gli asinelli bardati a festa. I bambini guardano dalle palme. È un gioco fantastico e cammino, cammino nei meandri del Castello delle Meraviglie e nel grande mosaico vedo una bimba che suona il tamburo. Ecco il suono che mi accompagna, vedo il bruco con le zampone che solcano il prato verde, la balena colorata con gli occhi blu, il giocattolo rotto disperato che piange nell’angolo nascosto... Ritorna il suono nella bimba che suona il violino, più il là il maestro con la bacchetta magica dirige l’orchestra, il suono della batteria scoppia nel silenzio e il suono del violino sale in cielo e i bimbi ascoltano incantati, è una magia che mi avvolge e mi fa sognare. La bimba russa Yana Vaslova descrive con l’inchiostro di china quello che vede dalla sua finestra, è un albero, lei lo osserva. Vede le radici che raccontano la storia arcaica del suo paese: le casette, le chiese, il Cremlino dove svettano le cupole delle cattedrali, e più su verso i rami rigogliosi di foglie mette i grattacieli. È uno splendido mosaico che racconta la storia degli eventi che si rincorrono nei millenni. Guardo il pirana che prende la coda del pesciolino rosso. Chissà se sarà capace di salvarsi, perché lo vedo molto disperato; e poi e poi l’acquarello di Olena che dipinge cascate di fiori variopinti, nuvole bianche che corrono nel cielo. È una profusione di colori. Più in là incontro bimbi che corrono sul triciclo, i colori dominano gli strilli dei bambini, e il barboncino bianco li guarda abbaiando calorosamente. È proprio una festa di colori, di suoni di giochi stravaganti, giocattoli messi in soffitta fra cavallini e palloncini colorati, ma c’è una cavallino che trotta sul sentiero, sulla groppa ha un cinese che fa volare nel cielo blu un coloratissimo aquilone. È un sogno che si rincorre, fra il cagnetto che abbaia ad una splendida farfalla, il giocoliere nel circo rende felici i bimbi, il pupazzo di neve che si scioglie al calore del sole; il lumacone viene preso da una bimba che gli ha messo il guinzaglio e lo porta a passeggio. E infine mi guarda sorridente un bambino dagli occhi azzurri e dai capelli rossi con in mano una fetta d’anguria che gustosamente mangia. Ma la chicca più preziosa è una mamma che coccola il suo bimbo. Questa è la chiusura del cerchio incantato, “il bimbo e la sua mamma”!
Alba Pioletti
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