Il termine corretto per definire questa patologia è onicocriptosi, dal greco “unghia nascosta”; così viene definita la condizione patologica nella quale si ha la penetrazione della lamina (unghia) nelle parti molli (pelle) che solitamente avviene nella porzione laterale dell’unghia.
Le cause sono molteplici, ma possiamo elencare tra le più frequenti:
Taglio scorretto: angoli troppo smussati o tagli troppo corti fanno sì che il bordo della lamina termini all’interno del solco ungueale, e quindi, a causa delle pressioni, va in conflitto con le parti molli fino a lacerare la pelle e a penetrare in essa.
Calzatura inadeguata: scarpa corta o a punta stretta e a maggior ragione con tacco alto ci riportano nella stessa condizione prima descritta.
Iperidrosi: un piede con eccessiva sudorazione rende la pelle molto più fragile e delicata.
Forma della lamina: unghie molto ricurve ( soprattutto i bordi) e fragili tendono più facilmente ad incarnirsi.
Biomeccaniche: in caso di pronazione dell’avampiede e quindi anche del primo dito si ha un maggior conflitto di quest’ultimo con la calzatura.
Anatomiche: mancanza del legamento intercondiloideo
Il primo sintomo è un fastidio che si presenta al margine laterale dell’unghia con un progressivo arrossamento e comparsa di dolore. In seguito, se trascurato, può venire a formarsi un granuloma (carne crescente che ricopre parte dell’unghia) e complicarsi con infezioni.
L’unico rimedio per la guarigione è quello di effettuare un giusto taglio, andando ad asportare solamente la porzione di lamina “incarnita”. Questo trattamento, eseguito dal podologo, viene chiamato conservativo in quanto l’unghia non viene asportata nella sua totalità e non viene intaccata la matrice, è eseguito in ambulatorio, non necessità di anestesia e porta sin dai primi istanti un immediato sollievo con la scomparsa del dolore e permette sin da subito di tornare a svolgere, con alcune limitazioni per le più impegnative, le proprie attività quotidiane.
Tuttavia, in alcuni casi, il trattamento conservativo non è sufficiente ed è quindi necessario ricorrere all’intervento chirurgico, eseguito in anestesia locale, che consta nell’asportazione della porzione laterale della lamina e della sua matrice (non si deve mai asportare tutta l’unghia), in questo modo, la lamina stessa, ricrescerà di dimensioni ridotte (più stretta) e non avrà modo di incarnirsi nuovamente.
È quindi importante non sottovalutare il problema, che se preso in tempo risulta di facile risoluzione e quasi per nulla doloroso, mentre temporeggiare porta solo a peggiorare la situazione e a rendere più lunga e difficile la guarigione.
Dr. Davide Palini
Dottore in Podologia |