C'è voglia di investire tra le imprese artigiane bresciane. Lo dicono gli imprenditori in prima persona, ma lo testimoniano soprattutto i numeri. Alla ripresa del lavoro dopo la pausa estiva, l’Associazione Artigiani e Artfidi Lombardia hanno voluto fare il punto sulle richieste di credito pervenute dalle aziende nella prima metà del 2010 e raffrontarle con quelle pervenute nello stesso periodo del 2009. “Il dato che balza all'occhio – spiega Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani - è quello relativo alle motivazioni delle domande di finanziamento presentate; abbiamo, infatti, notato un netto incremento, oltre il 14%, di richieste per permettere all'impresa di investire e quindi rinnovarsi e crescere”. L'indicatore strettamente collegato a questo è il numero di richieste di finanziamenti per necessità di liquidità di cassa. “Se prima le imprese ci chiedevano in gran parte denaro per sopravvivere – chiarisce Francesco Gabrielli, Direttore di Artfidi Lombardia – oggi lo fanno sempre di più per crescere, per guardare avanti, per lasciarsi la crisi alle spalle”.
Leggendo tra le righe dei numeri si vede, infatti, che nel primo semestre del 2009 le erogazioni per liquidità di cassa hanno toccato quota 47.866.422 euro, il 69,83% delle erogazioni totali. Un anno dopo queste sono calate a 39.324.844 euro che rappresentano il 55, 71% del totale. Per contro i fondi da destinare agli investimenti, che nel 2009 erano stati 19.909.300 euro, cioè il 29,04% delle erogazioni, sono passati nello stesso periodo dell'anno 2010 a 30.459.009 euro cioè il 43, 15% del totale.
“Questi numeri mi portano a due ordini di riflessioni – spiega Battista Mostarda, presidente di Artfidi Lombardia – una generale sullo stato dell'economia e l'altra sulla posizione specifica del confidi dell'Associazione Artigiani”.
Per quello che riguarda la situazione dell'economia lombarda e bresciana in particolare il presidente Mostarda evidenzia come “incontrando gli imprenditori che si rivolgono ad Artfidi ho notato una maggiore fiducia nel futuro, una rinnovata voglia di investire e di voltare pagina. Solo qualche mese fa invece dominava il pessimismo e gran parte delle imprese temevano per il proprio futuro”.
I dati di Artfidi però necessitano anche di un’analisi più approfondita: “Va ricordato che nel 2009 – prosegue Mostarda- il nostro Confidi, primo a Brescia, ha raggiunto un traguardo importante, il riconoscimento della banca d'Italia come intermediario finanziario certificato. Una situazione che mette le imprese socie in condizioni nettamente migliori, sia come possibilità di accesso al credito che come costo dello stesso”. La nuova posizione di Artfidi, infatti, offre maggiori opportunità: “L'assunzione della veste di intermediario finanziario vigilato – precisa Gabrielli - offre al nostro Confidi la possibilità di cogliere diverse opportunità, prima tra tutte quella di garantire un maggior risparmio per le banche finanziatrici, in termini di capitale di vigilanza assorbito. Questo considerevole peso giocato nella ponderazione bancaria del rischio ha necessariamente delle ricadute positive a favore delle imprese socie”.
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