Questo poiché, presso i popoli orientali, esso forma la base della alimentazione così come, presso quelli occidentali, tale ruolo è svolto dal frumento.
Una cosa è indubbia: il riso, rispetto agli altri cereali, ha un potere nutritivo nettamente inferiore, ma non va dimenticato che solo la sua alta produttività, di 8-10 volte superiore, consente di formare l'enorme quantità di cibo necessaria a consentire almeno la sopravvivenza di una moltitudine di persone pari a circa metà dell'intera popolazione mondiale.
Il riso è riferito alla sola specie Oryza sativa ma è chiaro che, coltivato da così lungo tempo, esso si presenta con una grande varietà di forme e di tipi. Molti di questi possono avere avuto origine da ibridazioni e mutazioni naturali e quindi essere ormai differenti rispetto alla specie originaria.
La coltivazione del riso è presente in tutti i continenti. Per intere popolazioni asiatiche rappresenta l'alimento base.
Sappiamo che il riso è originario di una ampia zona fra l'India e la Cina, dove risulta già coltivato nella prima metà del III millennio a.C.; più tardi comparve in India. Di qui giunse in Asia Minore, dove le truppe macedoni pare lo vedessero per la prima volta. Era il IV secolo a.C.
È stato considerato per lungo tempo un prodotto esotico. I greci e i romani lo hanno (pressoché) ignorato nella loro letteratura agronomica. Solo nel secolo IX gli arabi lo introdussero sulle coste africane e lo acclimatarono in Spagna. Nell'Italia meridionale e in Sicilia il riso risale (forse) al periodo arabo o (forse) agli aragonesi. Comunque ai secoli IX e X. In quella centro-settentrionale, le prime risaie sono del secolo XV. Il riso era comunque ormai entrato nella cultura alimentare italiana. Così come in quella di altri paesi. Anche se, per la verità, non assunse mai quel ruolo così preminente che continuava – e continua – ad avere nel sistema di produzione asiatico.
Dal punto di vista colturale, la più saliente caratteristica del riso è data dalla sua esigenza di una copiosissima disponibilità di acqua durante tutto il periodo vegetativo. Per soddisfare tale esigenza il riso viene coltivato in appezzamenti di terreno opportunamente sistemati e livellati: le risaie.
Esse vengono sommerse in modo perenne con uno spessore di acqua variabile a seconda dello stadio vegetativo della pianta. L'acqua, che non deve ristagnare ma sempre fluire in modo lento, non svolge tanto la funzione di rifornimento idrico, che potrebbe anche ottenersi con irrigazioni periodiche come si fa, ad esempio, per i prati, quanto quella di termo-regolazione delle escursioni termiche giornaliere.
In quanto pianta originaria di paesi tropicali caldo-umidi, il riso richiede temperature sensibilmente più elevate ed escursioni termiche diurne più marcate rispetto ad altri cereali quali il frumento e la segale.
In Europa, l'Italia è il maggiore produttore di riso. Da noi sono una quarantina le varietà di riso coltivate, che si possono suddividere in comuni, semifini e fini. Coltivate soprattutto in alcune regioni: Piemonte e Lombardia, Sardegna, Emilia-Romagna e Veneto.
Opera in quest'ultima regione l'azienda Melotti Giuseppe & C., a gestione familiare, di Isola alla Scala, in provincia di Verona.
Produce, su 200 ettari di risaia, circa 11-12 mila quintali di riso Vialone Nano Veronese. Ogni anno. Una produzione supportata da moderne strutture e attrezzature di avanguardia che servono di supporto al lavoro manuale. Come dire: i criteri di raccolta sono effettuati ancora come li si attuava un tempo lontano centinaia di anni fa, quando nacquero qui le prime risaie: recidendo i culmi a 30 centimetri dal suolo.
Dal 1986, quindi da poco meno di un quarto di secolo, l'Azienda Agricola Melotti Giuseppe, nel corso degli anni, ha dato notevole espansione alla gamma dei suoi prodotti che vanno da tutta una serie di lavorazioni del riso Vialone Nano Veronese (classico, semilavorato, integrale), alla produzione del riso Vialone Nano Novello (con marchio esclusivo), che viene coltivato solo in terreni "nuovi-vergini". È questo, unitamente al Carnaroli, il fiore all'occhiello di tutta la produzione. Che spazia, peraltro, dai liquori (grappa e Goccia), tutti a base di riso, ad una serie di ricette di prodotti che, in breve volger di tempo, hanno riscosso il consenso e un vasto successo presso il pubblico: biscotti e marmellate, farina e polenta, cioccolatini e gallette, birra e bevande ottenute dalla tostatura del riso; pasta (come i rigatoni e i tagliolini) e la Linea benessere (per la cura del corpo). Cui si sono aggiunti, di recente, una piccola caciotta al riso tostato, un Plum Cake e un salamino tipico veronese, senza aglio, aromatizzato al riso tostato (Il Melottino) nonché l'Offella, un pasticcino di riso arricchito da una deliziosa crema di riso.
Insomma, la produzione di quaranta specialità, tutte a base di riso, può soddisfare ampiamente anche i palati più esigenti.
Ai numerosi premi vinti dalla famiglia Melotti (padre, madre, una femmina e due maschi), si è aggiunto quello di Migliore Azienda Agricola Europea per la creatività imprenditoriale. E una vera e propria rarità: una azienda che produce riso con la certificazione ISO 9001: 2008.
Una azienda, pertanto, che garantisce efficienza e qualità; trasparenza e serietà. Si può chiedere di più?
Per saperne di più: Società Agricola Melotti Giuseppe & C. Via Tondello, 59
37063 Isola alla Scala (Verona)
Tel. e fax 0457 73 00 44 4
www.melotti.it
e-mail melotti@melotti.it
Ermanno Antonio Uccelli |