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lunedì 25 novembre 2024 | 15:07
 Nr.10 del 30/04/2007
 
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Diego, un pezzazese tra gli angeli
Sono trascorsi quasi trent’anni dalla morte del nostro compaesano Padre Diego Buscio e, nel nostro cuore, vogliamo conservare il suo ricordo?


   Padre Diego Buscio


Io non voglio essere polemica, non è nel mio carattere, sono accomodante, tendo sempre a giustificare tutto e tutti.
Ma questa volta qualcosa da dire ce l’ho e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i miei compaesani di Pezzaze, quelli che come me Padre Diego se lo ricordano.
Io ero una ragazzina appena adolescente, ma nel cuore e nella mente conservo l’episodio dell’arrivo della salma del nostro Padre Diego proprio alla vigilia della Pasqua nel lontano, ormai, 1978.
Una bara bellissima adorna di fiori colorati e biglietti di pensieri stupendi che chi aveva conosciuto Diego si era sentito in dovere di scrivere.
Sono passati quasi trent’anni. Padre Diego è morto il 10 marzo del 1978, a causa di un tragico incidente automobilistico a Parang nelle Filippine, e una domanda mi sorge spontanea. C’è qualcuno che si ricorda che Padre Diego è esistito? Proprio qualche sera fa parlavo di lui con la sua mamma Darvilla che mi mostrava orgogliosa il giornaletto dei Padri Rogazionisti di Desenzano s/G nel quale trovava ampio spazio un redazionale in ricordo di Diego.
E noi che abbiamo avuto la fortuna di avere tra di noi una persona speciale che cosa abbiamo fatto in questi anni? Non siamo stati capaci di mantenere viva la sua presenza, non ne abbiamo mai sottolineato la figura nemmeno ai nostri figli. I nostri ragazzi, i nostri bambini non sanno nemmeno chi fosse Padre Diego.

E allora per chi ha voglia di ricordare o informarsi di Padre Diego adesso parlo io!

Diego è il figlio della “Villa”: chi non la conosce a Pezzaze?… il primo dei suoi ragazzi.
Giovinetto, Diego esprime il desiderio di lasciare Pezzaze per andare in seminario dai Padri Rogazionisti a Desenzano sul lago di Garda.
Vita dura di sacrifici, lontano dagli affetti, dai fratelli, dai genitori, ma Diego sa quello che vuole e ce la fa e prende i voti.
La soddisfazione della sua mamma e di papà Emilio è immensa, i sacrifici di tanti anni vengono premiati dal più bello e prezioso dei doni, il sacerdozio.
Ma la felicità iniziale si tramuta di lì a poco in preoccupazione per la famiglia di Diego che esprime il desiderio di partire per le missioni e niente meno che a Parang, nelle lontane isole Filippine.
“Non preoccuparti mamma andare a fare il missionario non è per niente pericoloso e poi fra due anni torno e chissà quante cose avrò da raccontare…”. Queste le parole che dice Diego alla sua mamma prima di partire.
La signora Darvilla questa affermazione non l’ha ancora dimenticata anche se sono passati tanti anni, perché Diego mantiene la promessa che le ha fatto e torna da lei precisamente dopo due anni e due mesi… ma in una bara.
Io mi commuovo sempre quando parlo con la “Villa” perché gli anni sono passati anche per me che nel frattempo ho sperimentato la gioia di avere un figlio e adesso capisco a fondo cosa vuol dire, per una mamma, perderlo.
La gente di Parang che ha conosciuto Diego lo porta ancora nel cuore, tutti ricordano ancora la sua semplicità, la sua voglia di fare e il suo amore per tutti specialmente per i più bisognosi.
Quest’anno nelle lontane isole Filippine si erigerà un monumento in suo ricordo e noi a Pezzaze, paese d’origine di Padre Diego, che cosa abbiamo fatto?
Cerchiamo di ricordare, di non dimenticare il sacrificio di chi si era messo al servizio degli altri, i più bisognosi e poveri.
Non è molto forse non è niente ma quest’anno all’interno della Festa del nostro patrono S. Apollonio, che si svolgerà a Pezzaze sul sagrato della chiesa parrocchiale a Stravignino nel mese di Luglio, noi del gruppo Oratorio cercheremo di ricordare Padre Diego premiando i disegni, a lui dedicati, dei bimbi della scuola materna e della scuola elementare che gli stessi avranno fatto prima della fine dell’anno scolastico e catechistico.

Cerchiamo tutti insieme di non dimenticare, di tramandare il ricordo di Diego a chi ha bisogno di esempi belli e positivi e anche noi quando andiamo al cimitero fermiamoci, anche solo un istante, davanti alla tomba di Diego perché tutti abbiamo bisogno di un angelo protettore che ci sorvegli dal paradiso e ci guidi nel nostro cammino quotidiano.

Silvia Filippi


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