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venerdì 22 novembre 2024 | 10:13
 Nr.19 del 22/11/2010
 
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Si sta pensando al domani?
Ebbene sì, non dovrebbe succedere di arrivare, dopo una vita vissuta con mille sacrifici, fra problemi familiari, lavoro e altro ancora, a ritrovarsi in difficoltà per poter portare avanti gli ultimi anni della propria esistenza

E magari non sapere come fare per essere assistiti da una qualsiasi struttura privata o pubblica che sia. Proprio quando per un logico e naturale decadimento mentale e fisico, utile sarebbe essere assistiti a livello sanitario e logistico. Senza a volte avere accanto un familiare. Tante parole per dire che, nonostante una situazione non drammatica dalle nostre parti, certamente non risulta essere soddisfacente il numero di strutture atte a coprire il fabbisogno di assistenza logistico sanitaria degli anziani. Proprio quando una persona ne ha più bisogno. Non è un mistero la situazione in cui il nostro paese si troverà a vivere, visto l’alto tasso d’invecchiamento della popolazione italiana, prima in Europa e tra le prime nel Mondo. A questo punto sorge spontanea una domanda, ma si sta facendo qualcosa per affrontare questo problema? Si sta pensando al nostro futuro? Si, perché, questa potrebbe essere la nota dolente, il problema che ora è di altri un giorno potrebbe diventare il nostro. È vero che, se anche in alcuni casi si trova dietro un anziano un familiare, che sacrifica il suo tempo e la sua libertà per dare assistenza, non sempre la situazione e sufficiente per chi deve essere assistito. In questo non c’è da dimenticare il lavoro nell’ombra svolto dalle migliaia di donne e uomini stranieri, i famosi o le famose badanti che, con mille difficoltà, assistono i nostri cari vecchietti. Si parla tanto di rispetto, di carità verso il prossimo, tante sono le voci che si alzano tra le centinaia di associazioni cattoliche o meno, che cercano, con le difficoltà del caso, di alleviare il problema. A differenza delle istituzioni hanno capito la problematica, strutturandosi già da ora e anche per il futuro sotto il profilo logistico e medico. Ma, nonostante tutto, si riesce a capire che non sempre è facile dare una risposta esaustiva alla questione. C’è sicuramente da plaudire l’attività e le scelte di alcuni sindaci che, nonostante la carenza di fondi, hanno promosso in questi anni un’attività complementare all’assistenza agli anziani e ai più bisognosi, attivando, al posto delle pur utili Case di Riposo, Centri diurni per anziani. In questi luoghi si può assistere nell’attività ludica e di assistenza sanitaria, almeno per l’intera giornata, chi a volte, per dignità ed orgoglio non chiede. Quindi, come si vede, diverse sono le difficoltà da affrontare in questo periodo storico dove, le varie congiunture mondiali ci hanno rimbalzato da piccolo e fiorente paese industrializzato, a paese come tanti altri, che, a volte, arranca dietro i ricordi di tempi migliori ma che non deve piangere su quello che non ha più. Ma che senza perdere tempo ed energie, deve iniziare a confrontarsi su questa attuale realtà. Nel futuro, certamente, non ci verranno fatti sconti sulle ricadute su tutto il substrato sociale nella nostra piccola ma grande comunità. Bisognerà quindi dare spazio ad iniziative e ad interventi da qualsiasi parte essi provengano, purché leciti; affinché si possa dare una risposta, più che esaustiva ai bisogni di quelle persone che, nascoste nelle loro difficoltà, non osano chiedere per paura di non essere ascoltate, se non addirittura ignorate.

Romolo Iovinelli


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