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 Nr.20 del 06/12/2010
 
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Testimoni di fede e di pace
''Oscar Romero'' e ''Giovanni Battista Montini e Primo Mazzolari'': sono giunti in questi giorni in libreria due nuovi testi di Anselmo Palini, polavenese, docente di Materie Letterarie all’Itis di Gardone Valtrompia


  



  


Il primo libro Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (editrice Ave di Roma) vuole rappresentare un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda dell’arcivescovo di San Salvador, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo: venne, infatti, assassinato, il 24 marzo 1980, mentre stava celebrando la Messa. Le sue continue denunce erano diventate insopportabili per i potentati economici e per la dittatura militare che controllavano il Paese, che decisero così di mettere a tacere la sua voce.
Questo libro di Anselmo Palini intende essere preciso e rigoroso, ma non specialistico. Ha dunque un carattere divulgativo. Non è un testo celebrativo o agiografico, bensì una ricostruzione puntuale e documentata della biografia di Oscar Romero e una riproposizione del suo pensiero grazie ai molti riferimenti alle omelie e agli scritti. Con le numerose note, con la contestualizzazione storica di testi e di vicende, si intende offrire a tutti la possibilità di accostarsi alla testimonianza, oggi più che mai attuale, che Oscar Romero ha offerto con la propria vita e con le proprie scelte.

Il secondo testo di Anselmo Palini che è giunto in libreria in questi giorni ha come titolo “Sui sentieri della profezia. I rapporti fra Giovanni Battista Montini-Paolo VI e Primo Mazzolari” (editrice Messaggero di Padova): il testo prende in esame due persone che hanno caratterizzato in modo significativo la storia della Chiesa e della società italiana del Novecento, appunto Giovanni Battista Montini e Primo Mazzolari.
Giovanni Battista Montini (1897-1978) proviene da una famiglia della ricca borghesia bresciana, impegnata in campo politico e attiva a livello ecclesiale e culturale, una delle famiglie certo più significative del cattolicesimo italiano di fine Ottocento-inizi Novecento. Primo Mazzolari (1890-1959) è invece figlio di una anonima famiglia contadina, costretta per motivi di lavoro a spostarsi dal Cremonese al Bresciano.
Nonostante questa differente estrazione sociale, la vicenda biografica di Primo Mazzolari e di Battista Montini si è più volte intrecciata: hanno infatti abitato in paesi fra loro vicini, hanno avuto comuni amici e si sono ritrovati entrambi a frequentare per determinati periodi gli stessi ambienti e le medesime realtà ecclesiali. La loro conoscenza iniziale risale probabilmente alla metà degli anni Venti del Novecento e da allora i rapporti tra i due non si sono mai interrotti, anche se condizionati certamente dai diversi cammini seguiti in ambito ecclesiale. Primo Mazzolari e Battista Montini si sono infatti trovati, ad un certo punto della loro vita, agli estremi della scala gerarchica della Chiesa: l’uno parroco di un piccolo paese della Bassa padana, l’altro arcivescovo della diocesi più grande del mondo. Eppure, il loro dialogo non si è mai interrotto, pur se provato dalla diversa sensibilità e soprattutto dai diversi ruoli ricoperti. Il libro di Anselmo Palini intende ricostruire in modo puntuale e con taglio divulgativo i rapporti fra il parroco di Bozzolo e il sacerdote bresciano che divenne Papa. Questo testo è arricchito dalla prefazione di don Bruno Bignami, presidente della “Fondazione Mazzolari” di Bozzolo, che affronta il tema del rapporto fra autorità e profezia all’interno della Chiesa. Don Antonio Lanzoni, vice postulatore della causa di beatificazione di Paolo VI, è invece autore della postfazione al volume, dove spiega come Mazzolari e Montini-Paolo VI avevano modalità diverse e stili diversi di vivere la stessa dimensione carismatica e profetica.


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